Forconi: “dal compromesso al tradimento storico”. La protesta proseguirà ad oltranza

Protesta Forconi a Roma (screen shot youtube)

Alla tanto temuta protesta dei Forconi che si è svolta ieri a piazza del Popolo a Roma hanno aderito migliaia di persone, un numero molto inferiore di quanto si aspettavano gli organizzatori, ma che, nonostante le critiche su possibili infiltrazioni violente e strumentalizzazioni politiche, ha mostrato coesione, coerenza e sopratutto che in piazza non c’erano né sigle politiche né sindacali né tantomeno violenti, bensì persone disoccupate, imprenditori, negozianti e molti italiani stanchi ed esasperati dalla crisi economica e da una assenza di misure impiegate dal Governo.

I manifestanti che si definiscono “il popolo italiano” sono arrivati da tutta Italia su pullman con sacchi a pelo e tanti striscioni: tutti sono concordi nel chiedere le dimissioni del governo e dei politici “perché non fanno il loro dovere, non fanno quello per cui sono pagati.

Tra i cartelli esposti, come riporta l’Ansa, spicca quello di un pensionato: “40 anni fa si parlava di compromesso storico, oggi siamo davanti al tradimento storico. Bisogna ricominciare, tutti a casa”.
“Abbiamo dormito in macchina, andiamo avanti a oltranza perché siamo un popolo esasperato, vogliamo lavoro. Chiediamo che vadano via. Siamo stanchi di essere governati da questa gente incapace”, dichiara un altro manifestante della Ciociaria.

Al presidio in piazza del Popolo hanno partecipato agricoltori, precari, disoccupati autotrasportatori, piccoli imprenditori ma anche alcuni studenti, operai e alcuni membri di Casapound che, seguendo l’invito dei leader del Movimento a non prendere parte al manifestazione per timori di strumentalizzazione politica, hanno aderito senza simboli ma solo con la bandiera italian.

Nel suo intervento, il leader del Coordinamento 9 dicembre, promotore dei presidi, Danilo Calvani, ha annunciato che dopo la pausa natalizia, la protesta proseguirà ad oltranza: “I presidi proseguono ad oltranza: dopo le feste continueremo e intensificheremo la nostra lotta, con azioni più incisive ma sempre senza violenza e rispettosi dell’ordine costituito. Con questa manifestazione a piazza del Popolo vogliamo fare vedere alle istituzioni che siamo vicini, che siamo decisi ad andare avanti ad oltranza”, ha detto Calvani.

Mariano Ferro, uno degli ideatori del “popolo dei Forconi” che si è dissociato dalla manifestazione a Roma, per paura d’infiltrazioni, ha comunque sostenuto con un messaggio la protesta romana e ha annunciato che dal 22 dicembre, da Piazza San Pietro il movimento continuerà a protestare.

Sulla mobilitazione è intervenuto anche il premier Enrico Letta che come riporta La Stampa ha definito “esagerato” il commento del presidente di Confindustria Squinzi che aveva detto che la protesa era “ampiamente giustificata”. Mentre il cardinale Angelo Bagnasco ha esortato ieri le forze politiche ad “ascoltare il grido di dolore della piazza, un disagio reale”.

Redazione

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