Istat, annuario 2013: cresce l’interesse degli italiani per le tecnologie

Sono stati diffusi i dati dell’Annuario statistico dell’Istat dai quali emerge una fotografia demografica, sociale e delle abitudini degli italiani tra il 2008 e il 2012 e nella quale non solo emerge che il belpaese è sempre più vecchio, ma che i disoccupati sono cresciuti di un milione.

ANZIANI– L’annuario dell’Istat evidenzia che “l’elevata sopravvivenza, unita al calo della fecondità, rende l’Italia uno dei Paesi più vecchi al mondo”: ovvero l’indice di vecchiaia pari a 148,6 anziani ogni 100 giovani, colloca l’Italia al secondo posto in Europa dopo la Germania (155,8%).
Nel belpaese la speranza di vita è di 79,4 anni per gli uomini e 84,4 anni per le donne.

OCCUPAZIONE – Nel periodo più acuto della crisi, tra il 2008 e il 2012, i disoccupati sono aumentati di oltre un milione e 52 mila persone.

CONDIZIONI DI VITA PRECARIE-– Secondo i dati, oltre 73mila famiglie in Italia non hanno una reale abitazione e vivono in baracche, roulotte e tende.
Il fenomeno è in crescita da 10 anni quando si registravano 23.336 (ovvero meno di un terzo delle attuali cifre). Come riporta l’Ansa, un fenomeno che si concentra sopratutto nelle regioni del Centro in base i dati raccolti dal Censimento del 2011.

STRANIERI– Il numero degli stranieri è triplicato in 10 anni: passando da 1.300.000 nel 2001 a 4.029.145 nel 2011.
Due terzi degli stranieri si concentrano nell’Italia settentrionale mentre il 35,4% nel Nord-ovest.
Poco meno della metà dei cittadini stranieri ha stabilito la sua dimora in Comuni piccoli,fino a 20mila abitanti; appena poco più di un quarto in città con più di 100mila abitanti. Il 32,9% ha meno di 25 anni, solo il 2,3% ha più di 65 anni e il rapporto tra bambini e anziani è di 4 a uno.

MATERNITA’ – Il calo della fecondità è accompagnato da un aumento dell’età delle donne in gravidanza: secondo i dati, di media si calcola 1,39 bambino a donna nel 2011 in calo rispetto al 2010 quando era a 1,41.
L’età media del parto è cresciuta a 31,4 anni e si colloca anche in questo caso tra le più alte in Europa dietro le donne irlandesi e spagnole dove la maternità arriva a 31,5 anni.

MATRIMONI -Il numero di matrimoni è cresciuto nel 2012 ann: sono stati celebrati 210.082 matrimoni contro 204.830 del 2011.
Il tasso di nuzialità, al 3,5 per mille, resta però tra i più bassi d’Europa. Chi si sposa – riferisce l’Istat – continua a farlo di più in Chiesa (58,8%) rispetto al rito civile ma i matrimoni religiosi sono in calo: nel 2012 ne sono stati celebrati 123.428, oltre mille in meno rispetto all’anno precedente. Il Sud si conferma l’area del Paese dove ci sono più matrimoni e tre su quattro sono celebrati in Chiesa.

BENI DI CONSUMO– Tra le abitudini alle quali gli italiani non rinuciano si colloca il telefono cellulare che è un bene di cui dispongono il 90,1% delle famiglie.
I personal computer sono nel 57,4% delle case, un numero che supera addirittura altri accessori domestici come la lavastoviglie (il 46,6% delle famiglie) o i condizionatori (34,8%).
Sempre più diffusa anche la connessione alla rete: 6 abitazioni su 10 sono ‘connesse’ al web, registrando un aumento rispetto al 2011, passando dal 55,5% al 60,7% nel 2012. Secondo l’Istat, sulle 15 milioni e 138 mila di famiglie possiedono un collegamento alla rete da casa ben 14 milioni e 893 mila, ha una connessione a banda larga.
Sul piano della tecnologia: il pc è nel 62,8% delle abitiazioni, seguito dal lettore dvd-blu ray (53,8%) e la macchina fotografica digitale (53,4%), ma anche il cellulare abilitato alla connessione Internet (43,9%).
Meno diffusi sono invece l’antenna parabolica (33,3%), il lettore Mp3/Mp4 (30,4%), la videocamera (27,2%), la console per videogiochi (20,2%) e il lettore di e-book (5,4%).

MEDIA– ELa televisione resta il media più consultato dagli italiani per il 92,3% delle persone, tra cui l’89,7% lo fa con frequenza giornaliera.
L’ascolto della radio è meno diffuso: e conta sul 57,3% delle persone
Il 49,4% delle persone di 6 anni e più legge quotidiani almeno una volta alla settimana.
Le persone che leggono i quotidiani 5 o più volte la settimana sono il 36,2% del totale dei lettori.
La popolazione di 6 anni e più che nel 2013 si è dedicata alla lettura di libri negli ultimi 12 mesi è pari al 43%, con una flessione del 3% rispetto al 2012.

STUDI– E’ ancora in diminuzione dal 2004 il trend agli studi universitari: si registra un calo delle immatricolazioni e delle persone che riescono a laurearsi. I giovani iscritti per la prima volta sono quasi 279 mila, 9.400 circa in meno rispetto all’anno accademico 2010-2011.
Si registrano 1.751.192 studenti nell’anno accademico 2011-2012, pari al -1,7% rispetto all’anno precedente.
A proseguire gli studi sono soprattutto i diplomati dei licei rispetto a quelli degli istituti tecnici o professionali.

SERVIZI– Nel 2013 gli italiani hanno ancora difficoltà con i servizi:
– il 51,1% delle famiglie ha registrato difficoltà con il pronto soccorso
– il 33,9% con le forze dell’ordine
– il 32,6% con gli uffici comunali
– il 27,2% con i supermercati
– il 24,2% con gli uffici postali.

Redazione