
Sono scene agghiaccianti quelle diffuse da un video del Tg2 che mostra il trattamento disumano riservato ai migranti nel centro di accoglienza di Lampedusa sollevando lo sdegno delle istituzioni e arrivando fino ai vertici dell’Unione Europa che ha minacciato di sanzionare l’Italia, fino a toglierli i fondi per l’accoglienza immigrati.
Nel mirino dello scandalo è la Lampedusa Accoglienza, la cooperativa che gestisce il Centro di soccorso e prima accoglienza (Cspa) di Lampedusa.
Cono Galipò, l’amministratore delegato della cooperativa si è difeso sottolineando di seguire i protocolli: “Non esiste né un lager né un campo di concentramento e le immagini dei migranti che si sottopongono ai getti sanitari è una consuetudine praticata a loro difesa. Noi seguiamo una indicazione delle autorità sanitarie, afferma Galipò, che spiega che il la cooperativa segue il protocollo “quando si spruzza un prodotto come il benzoato di benzina. Un prodotto venduto in farmacia. Non è mica Ddt o gas. Va diluito e con perizia distribuito sul corpo”.
“Ma preferiamo nebulizzare lo stesso getto in modo da evitare rossori, bruciature, effetti collaterali. Tutto questo serve per evitare l’insorgere di malattie, di manifestazioni fastidiose, a cominciare dalla scabbia, da pruriti, dal rischio di fenomeni simili”, sottolinea l’ad che riguardo il trattamento non viene praticato nei bagni perché “abbiamo un container con appena sedici bagni. Un container dove quel giorno venivano ospitate 300 persone. E se avessimo spruzzato il benzoato di benzina nelle docce avremmo fatto correre dei rischi a tutti i migranti. Avremmo poi dovuto bloccare l’uso dei bagni, attendere di smaltire odori e prodotto. All’aperto si disperde tutto. Quel video falsa tutto. Qui si lavora notte e giorno con una abnegazione che tutti conoscono, senza mai tirarsi indietro su niente, sempre disponibili, pullman, mezzi e uomini pronti sul molo per ogni arrivo…”.
Immagini scandalose che per l’ad non rappresentano i trattamenti riservati ai migranti.
Ma la presidenza di Legacoop Sicilia che ieri aveva annunciato di promuovere l’istituzione di una commissione d’indagine conoscitiva per verificare quanto accaduto nel centro di accoglienza ha annunciato ai soci di Lampedusa Accoglienza “di rimuovere e rinnovare il management attuale e di avviare immediatamente una migliore organizzazione con altre professionalità”.
Nel documento dei dirigenti di Legacoop viene anche chiesto ai governi regionale e nazionale e al mondo associativo “che i riflettori sul delicato tema dell’accoglienza dei migranti restino accesi per affrontare alla radice la questione”.
Intanto come riporta il Secolo XIX, la procura di Agrigento ha chiesto di acquisire il filmato ed ha aperto un’inchiesta, ipotizzando i reati di violenza privata e maltrattamenti nei confronti di persone sottoposte a cura e custodia.
Sul piano delle istituzioni è unanime la condanna:
Le immagini del trattamento nel centro di detenzione di Lampedusa sono ili” e la Ue “ha già cominciato una indagine”. Lo dichiara la
La commissaria europea Cecilia Malmstrom ha definito “spaventose e inaccettabili” le immagini annunciando l’apertura di un indagine e che “non esiteremo ad aprire una procedura di infrazione per assicurarsi che gli standard europei siano rispettati”. “La nostra assistenza e sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori può continuare solo se il paese garantisce condizioni umane e dignitose nel ricevimento di migranti, richiedenti asilo e rifugiati” ha dichiarato ieri la commissaria europea.
Immagini “orripilanti”, “assolutamente inaccettabili. Non bisogna colpevolizzare un’intera categoria ma punire individualmente, con severità, chi è responsabile di non rispettare valori del nostro paese”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Emma Bonino.
Mentre il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri ha spiegato che “le immagini di Lampedusa fanno stare male. Perché il problema delle disinfezioni esiste, so che Letta ha chiesto un’inchiesta. Può darsi che le immagini distorcono la realtà”.
“E’ una pratica da lager. Una pratica sanitaria non si fa all’aperto, irrorando gli ospiti, nudi, con un tubo. Lampedusa e l’Italia intera si vergogna di queste pratiche d’accoglienza”, ha detto il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, spiegando che l’unico soggetto competente per le strutture d’accoglienza è il ministero dell’Interno, anche per le questioni sanitarie. Né Comune né Usl possono intervenire di propria iniziativa.
“Chi ha sbagliato pagherà. Entro 24 ore avremo una relazione dettagliata, richiesta dalla procura di Agrigento all’Ente gestore, per comprendere le ragioni di quanto accaduto ed assumere le conseguenti decisioni” ha sostenuto il ministro dell’interno Angelino Alfano.
Redazione
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