Caso Lavitola, un imprenditore coinvolto: “Così il faccendiere ricattava Silvio Berlusconi”

Valter Lavitola (screenshot Raitre)

Nelle carte riguardanti il nuovo mandato d’arresto, notificato in carcere, con l’accusa di tentata estorsione ai danni della società Impregilo, nei confronti dell’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola, vi sono anche le dichiarazioni di un imprenditore, Angelo Capriotti, che ai pm dell’inchiesta Woodcock e Piscitelli ha raccontato di un presunto ricatto da parte del faccendiere nei confronti dell’ex premier Silvio Berlusconi.

Ha raccontato Capriotti ai magistrati: “Lavitola aveva i video di Berlusconi con le prostitute di Panama e li usava per ricattarlo. In occasione del soggiorno, secondo quanto riferitomi da Lavitola, lo stesso aveva procurato anche in quella occasione, come avvenuto in Brasile, delle ragazze mercenarie per il presidente del Consiglio italiano”. L’imprenditore ha raccontato che quei video sarebbero stati poi sottratti a Lavitola dall’imprenditore Mauro Velocci.

Sarebbe stato proprio quest’ultimo a confidarlo a Capriotti, aggiungendo di aver duplicato “dei video a luci rosse riguardanti tali incontri che Lavitola aveva girato di nascosto. Velocci mi disse anche di essere in possesso di video che riprendevano il presidente panamense Martinelli intento ad assumere cocaina”. Capriotti ha poi aggiunto di non aver mai visto quei video.

Nella vicenda, dunque, Silvio Berlusconi è ritenuto “vettore inconsapevole” del tentativo di corruzione attuato da Lavitola.

Redazione online