
Il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, ha criticato il piano lavoro del neo-segretario del Pd Matteo Renzi. “Mi sembra l’ultima cosa da fare”, ha detto Fassina in un’intervista al quotidiano Avvenire. “Il Paese è come un’auto rimasta completamente a secco – ha spiegato il viceministro -. Serve la benzina per farla ripartire. Cambiare l’olio per lubrificare i rapporti è inutile, se non dannoso”. Fassina ha insistito: “È deprimente il ritorno dell’ossessione sull’articolo 18 e sulle regole dopo i conclamati fallimenti della ricetta neoliberista“. Fassina ha quindi invitato a “rottamare anche i falliti paradigmi culturali ancora cari agli interessi più forti“.
Il viceministro dell’Economia ha poi difeso l’operato del governo sulla legge di stabilità: “Abbiamo fatto il massimo con i vincoli esistenti“, ha detto. Riguardo all’Imu, Fassina ha detto che con la nuova imposta si pagherà di meno: “I Comuni ora avranno a disposizione 500 milioni per le detrazioni. Saranno loro a scegliere chi far pagare di più o meno, se puntare sui bassi redditi o sul numero di figli”, ha spiegato, dicendosi “sicuro” che “si pagherà meno di prima sull’abitazione principale”.
Infine Fassina ha attaccato i vincoli economico-finanziari imposti dall’Unione Europea: “Sono troppo stringenti”. “Nessun governo europeo, qualunque sia la sua maggioranza – ha sottolineato –, è oggi in grado di operare uno choc positivo” per uscire dall’impasse della crisi. Secondo il viceministro del Pd si deve “portare a Bruxelles l’epicentro del conflitto. È lì che va data battaglia per cambiare profondamente la politica economica europea. Siamo sulla rotta del Titanic e l’iceberg è vicino”, ha avvertito.
Redazione