Tra i leader del movimento dei ‘Forconi’ è sicuramente quello che più di ogni altri riesce a sorprendere con le sue dichiarazioni ad effetto: Danilo Calvani, a capo dei Comitati Riuniti Agricoli dell’Agro Pontino, è arrivato poco fa in procura a Torino per essere ascoltato dai magistrati in merito alle proteste scoppiate nel capoluogo piemontese nel primo giorno di manifestazioni e presidi convocati a partire dal nove dicembre. Ad accompagnarlo, gli uomini della Digos, dopo che la procura di Torino ne ha disposto l’accompagnamento coatto.
Ieri Calvani aveva annunciato a modo suo che avrebbe preso parte all’interrogatorio davanti ai sostituti procuratori Andrea Padalino e Antonio Rinaudo: “Vengo domani in procura a Torino, avevo un problema economico, il viaggio costa caro. Ora mi danno una mano”. Il viaggio di ritorno dovrebbe essere a spese dell’imprenditore agricolo, che continua a sostenere di essere oberato da Equitalia e che ha spiegato giungendo in Procura: “Non pagherò il biglietto del treno. Non ho soldi. Prenderò la multa”.
“Abbiamo aderito alla manifestazione e quindi anche noi vogliamo capire cos’è successo e collaborare con la magistratura” – ha sottolineato ancora ai cronisti Calvani, che è ascoltato come persone informata sui fatti – “Stiamo collaborando per quanto possibile perché un conto è protestare un altro è la violenza”. Poi sulla manifestazione di due giorni fa a Roma, il leader dei C.R.A. dà la sua versione dei fatti: “Eravamo 10mila, anche se non si è visto. Per noi è stato un successo”.
Infine, Calvani ha spiegato che “ho votato Forza Italia e una volta i Verdi, ma poi mi hanno delusi tutti, è da sei anni che ho smesso di votare”. In realtà, diversi portali segnalano in questi giorni una presunta militanza di Calvani tra le file della Lega Nord, pubblicando foto e dichiarazioni dell’attuale leader dei Forconi a una convention del Carroccio in un albergo dell’Agro Pontino.
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