Rapporto Welfare: tasso dell’occupazione cala anche per gli stranieri in Italia

Conferenza Mercato Lavoro stranieri in Italia (screen shot youtube, meridiananotizie)

Il rapporto semestrale del mercato del lavoro degli immigrati in Italia, presentato oggi al ministero del Welfare, evidenzia che in sei anni, che la crisi economica ha inciso non solo sull’occupazione degli italiani ma anche stranieri: “Guardando all’ultimo anno, l’occupazione degli stranieri, pur centrale in molti settori, ha risentito della crisi anche se in forme meno accentuate degli italiani” viene scritto in una nota del rapporto.

In base ai dati emerge tuttavia una distinzione tra giovani italiani e giovani stranier: in sette anni, infatti, un milione e 200mila under 30 italiani hanno perso il lavoro, mentre i loro coetanei senza cittadinanza hanno addirittura guadagnato 92mila nuovi contratti.
E in generale, per quanto riguarda l’occupazione gli immigrati sembrano cavarsela meglio dei nativi soprattutto perché si accontentano di lavori meno qualificati (e molto probabilmente sottopagati).

L’occupazione straniera però è passata dal 61,5% del secondo trimestre 2012 al 58,1% del secondo trimestre 2013 e registra un tasso di disoccupazione “elevatissimo e in costante crescita” (17,9%).
In Italia sono quasi un milione 250mila gli immigrati inattivi: un numero che però conta coniugi e parenti giunti in Italia grazie al ricongiungimento famigliare, ma anche ragazzi di seconda generazione e profughi arrivati con gli sbarchi. Si contano anche 500mila quelli che attivamente cercano una professione.

Nel 2013 però si registra l’aumento dei lavoratori extracomunitari (+21.838 mila) che vengono impiegati in ruoli come colf e badanti, ma anche gli stranieri comunitari che lavorano negli esercizi commerciali (+12.391).

Nel settore dell’industria e nelle costruzioni, si registra invece un calo dell’occupazione straniera così come quella italiana: nell’edilizia si sono persi 212.500 italiani e 18 mila immigrati mentre hanno perso il lavoro 78 mila italiani e 18mila stranieri nelle fabbriche.

In generale, dal 2007 al 2013 hanno perso il lavoro 1,6 milioni di italiani a fronte di 845 mila stranieri che hanno trovato un’occupazione.

Gli immigrati rappresentano il 10,5% degli occupati: una percentuale che in sei anni è cresciuta nell’edilizia (20,7%), nella ristorazione (16,4%) e in agricoltura (14%).

Ma questo divario è sopratutto dato dal fatto che soltanto lo 0,5% degli italiani laureati accetta un impiego poco qualificato contro il 25,5% degli stranieri.

Un fenomeno che come riporta Hufffingtonpost.it, si riscontra sopratutto tra i giovani: dal 2007 un milione e 200 mila under 30 italiani hanno perso il lavoro mentre per la stessa fascia di età l’occupazione giovanile stranieraha registrato 92mila occupati.
Nella maggior parte dei casi però, i giovani immigrati accettano lavori rifiutati dai loro coetanei italiani: gli under 30 stranieri occupano il 36% del lavoro manuale specializzato e il 30,4% di quello impiegatizio.

Redazione