
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che concede la grazia a Mikhail Khodorkovski, il magnate russo ex proprietario della compagnia petrolifera russa Yukos, “rivale” della compagnia di stato russa Gazprom, arrestato nel 2003 e condannato nel 2005 per frode fiscale. Nel 2010, dopo anni di lavori forzati in Siberia, fu nuovamente processato e poi condannato a ulteriori 7 anni di prigione, con l’accusa di aver rubato petrolio alla sua stessa compagnia e di aver riciclato del denaro sporco. La pena fu successivamente ridotta e Khodorkovsky sarebbe dovuto uscire di prigione nell’agosto del 2014.
All’epoca del suo arresto si era insinuata l’ipotesi che a carico di Khodorkovski era stata creata una montatura perché rappresentava una minaccia per Putin in quanto aveva annunciato la sua discesa in politica tanto che negli anni si sono susseguiti numerosi appelli internazionali per la sua liberazione.
La “grazia” firmata da Putin è entrata immediatamente in vigore e come riportano i media, numerosi giornalisti hanno aspettato aspettando, davanti al penitenziario n.7 della città di Segezha in Carelia, l’uscita di Khodorkovski che ha lasciato il carcere alle 12.20 ora locale (le 9.20 in Italia). Una notizia che è stata confermata dalle fonti dei servizi di sicurezza della regione del nord ovest della Russia.
Secondo gli esperti, dopo l’indulto sarà difficile per lui una riabilitazione legale in patria: per tentare di recuperare pezzi della sua società petrolifera, smembrata e rivenduta all’asta dopo aver dichiarato bancarotta.
Redazione
LEGGI ANCHE:
Repubblica: La Russia di Putin condanna Khodorkovskij: nuova condanna per l’oligarca nemico del Cremlino