Camera approva Legge di stabilità: sarà integrato “decreto” per fornire più risorse ai Comuni

L'Aula della Camera dei Deputati (Foto: ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

La legge di stabilità, dopo che il governo ha ottenuto la fiducia, è stata approvata ieri sera alla Camera, con 258 deputati, contro 103, gli astenuti sono 3.
Lunedì la legge passa al Senato per l’approvazione definitiva e successivamente la legge sarà subito modificata dal governo con un decreto legge, per aumentare le risorse per i Comuni, dopo le proteste dei sindaci.
Infatti, ieri il ministro Graziano Delrio, ex sindaco ed ex presidente dell’Anci, ha annunciato che il governo integrerà le risorse per i Comuni: ai 500 milioni già previsti per consentire le detrazioni sulla Tasi in favore delle famiglie, se ne aggiungeranno altri 700-800 milioni. Il tutto avverrà in un imminente decreto.
Il presidente del Consilgio Enrico Letta ha però sottolineato che “questa è la prima legge di stabilità che dà ai Comuni e non taglia”.

“Tutti chiedono, ma la somma di tutti vuol dire la bancarotta dello Stato. Non serve un Babbo Natale, ma un buon padre di famiglia”, ha commentato il premier Letta rispondendo alle critiche sollevate da una buona parte dell’industria ma anche in rispota a coloro che ritengono che la legge è troppo fragile per risollevare il malessere sociale.

Lega, M5s e Fi hanno parlato di “marchette” o di “legge mancia”, mentre il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha sottolineato che la legge rappresenta “un punto di inversione rispetto alle finanziarie del passato” ha assicurato che “i saldi sono rimasti invariati” e che complessivamente “è rimasta l’impostazione originaria”.
Riguardo alle critiche sollevate dai sindacati e Confindustria, Saccomanni ha spiegato che sul taglio del cuneo fiscale ci sono state “aspettative eccessive”.

“Letta mette la fiducia sulla legge di Stabilità per salvare tutte le marchette e per tutelare le lobby. Questo governo si affida agli strumenti tipici della vecchia politica, mettendo ancora una volta la fiducia sulla legge di Stabilità”, hanno commentato i deputati pentastellati.

Daniela Santanché di forza Italia ha duramente criticato la manovra: “Con questa legge di stabilità sicuramente per gli italiani il 2014 sarà molto peggio del 2013: più si tassa e più si uccidono i consumi di un Paese. Come faranno gli italiani ad avere fiducia in un governo che ha due pesi e due misure? Non abbiamo dubbi sul fatto che essi capiscano bene il voto di sfiducia di Forza Italia”.

“E così passa anche la versione ‘piaciona’ e patinata della vecchia legge mancia: prebende a casaccio, favori a pioggia sul territorio, salvataggi ad aziende decotte degli amici degli amici, nuove tasse, figuracce tamponate in extremis (vedi vicenda Consob). Avevamo chiesto di concentrare le scarse risorse su pochi, importanti obiettivi, senza disperderle in mille rivoli. Il governo ci ha preso in parola ma ha frainteso l’invito: ha puntato tutto sulla sua sopravvivenza, inserendo qualunque cosa potesse essere utile a farlo andare avanti e niente di quello che serve all’Italia per ritirarsi su'” scrive la responsabile comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini.

Redazione

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