
La commissione Bilancio della Camera si è riunita nella notte tra sabato e domenica per licenziare il nuovo testo del cosiddetto decreto Salva-Roma, un provvedimento che ingloba al proprio interno interventi a favore della Capitale, ma che tanto scalpore aveva suscitato per alcuni emendamenti. Il nuovo testo è stato licenziato escludendo le norme riguardanti i tagli per i Comuni che si oppongono in maniera dura al gioco d’azzardo e alle sale slot, oltre a quella sullo stop alla possibilità di recesso dagli affitti per i palazzi istituzionali. Resta in piedi invece l’emendamento Lanzillotta riguardante liberalizzazioni e privatizzazioni di alcune partecipate come l’Acea e l’Atac.
Per quel che riguarda i tagli ai Comuni ‘no slot’, ieri pomeriggio era arrivato l’annuncio di Andrea Romano, capogruppo dei deputati di Scelta civica: “E’ stato raggiunto un accordo di maggioranza che nel dl Roma ridefinisce le questioni dei giochi pubblici e la recessione discrezionale dai contratti di affitto immbobiliare per le pubbliche amministrazioni e gli organi costituzionali”. Lo stop al provvedimento era stato poi confermato da alcuni esponenti del Nuovo Centrodestra, come la senatrice Federica Chiusaroli, che aveva presentato l’emendamento, e il vicepremier Angelino Alfano. Il provvedimento arriva dunque in Aula a Montecitorio già stamattina, per essere esaminato a partire da mezzogiorno.
Redazione online