
Torna la paura del sisma tra Marche e Umbria, regioni già pesantemente colpite in passato da eventi del genere, in particolare dallo sciame sismico che si sviluppò nei mesi di settembre-ottobre del 1997. Una forte scossa di terremoto ha colpito stamattina la provincia di Perugia, con epicentro l’area intorno al comune di Gubbio. Ai vigili del fuoco del capoluogo umbro sono arrivate numerose chiamate, ma al momento non si segnalano danni.
La scossa, di magnitudo 4.0, è stata avvertita stamattina alle 11.06 ed è stata seguita qualche minuto dopo da un nuovo evento sismico di minore intensità. Il bacino di Gubbio è oggetto dallo scorso 18 dicembre di un’intensa attività sismica, iniziata con una scossa di magnitudo 3.9 avvertita alle 11.58. Quello di stamattina è stato l’evento sismico di maggiore intensità, anche se nel corso della notte la popolazione è stata messa in allerta da una scossa di magnitudo 3.6, avvertita alle 2.37.
Ha spiegato il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Ingv, Alberto Michelini: “Uno sciame sismico è una sequenza di terremoti molto disorganizzata, nel senso che non vengono rispettate le ‘gerarchie’ fra terremoti più intensi e più deboli. Possono susseguirsi terremoti di magnitudo confrontabile, ma non è possibile stabilire nessuna regola in proposito”.
Stessi concetti espressi dal portale 3bmeteo.com, che spiega: “Inutile dire che le popolazioni sono ormai con i nervi a fiori di pelle e ad ogni più piccolo movimento si precipitano in strada temendo che si possa trattare di un evento più forte. Ma non c’è una regola che ci dice che le sequenze sismiche debbano necessariamente culminare con un evento distruttivo, spesso questi sciami cominciano, durano qualche mese e poi terminano. Preoccupazione comprensibile dunque ma non ci sono per il momento timori di diversa natura”.
Redazione online