
Continuano senza sosta la guerriglia dei ribelli in Siria e le repressioni del regime di Bashar Al Assad: i ribelli hanno esploso dei colpi di artiglieria contro l’aeroporto militare Nayrab mentre le truppe del regime hanno lanciato un nuovo radi su alcuni quartieri di Aleppo, città al Nord del paese.
Il bilancio ancora provvisorio dell’attacco aereo conta almeno tre persone uccise e una decina di feriti. E’ quanto hanno reso noto i Comitati di coordinamento locali della metropoli controllata: “Elicotteri del regime hanno sganciato altri barili-bomba su quartieri orientali della città. Dal canto loro, gli insorti sparano da stamani colpi di artiglieria contro l’aeroporto militare di Nayrab”, viene scritto dalle fonti.
Una situazione instabile che ha provocato il ferimento di almeno mezzo milione di persone dall’inizio del conflitto (marzo 2011) secondo i dati del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), che sottolinea come l’aiuto umanitario sia bloccato malgrado la “estrema urgenza”.
In parallelo si stanno invece preparando le operazioni per lo smantellamento delle armi chimiche nel paese. Infatti, dopo l’annuncio del programma del disarmo che sarà effettuato sotto il controllo degli esperti dell’Organizzazione contro la proliferazione delle armi chimiche (Opac), in base all’accordo stabilito da Usa e Russia, alcuni paesi hanno dato la loro disponibilità alle manovre tra cui Danimarca, Regno Unito, Norvegia e Italia.
Mentre questa mattina è arrivata la conferma da parte del Ministero della Difesa russo che ha reso noto di aver trasferito nel porto siriano di Latakia, 25 mezzi corazzati e altri 50 veicoli, per il trasferimento e lo smantellamento delle armi chimiche di Damasco. “Il trasferimento del materiale in Siria è completo. Questo aiuterà il trasporto dell’arsenale di armi chimiche siriano nel porto di Latakia per la sua futura esportazione e smaltimento”, ha dichiarato il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu dopo un colloquio con il presidente Vladimir Putin.
Redazione
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