Ucraina: è ancora protesta a Kiev ma la presenza dei manifestanti pro Ue si affievolisce

Vitaly Klitschko, leader opposizione, Ucraina (Getty images)

Le proteste a Kiev proseguono a distanza di un mese dalla mancata firma dell’accordo di associazione e libero scambio dell’Ucraina con l’Unione Europea.

I manifestanti pro Ue sostenuti dall’opposizione al Governo hanno di nuovo sfilato per il centro della capitale dandosi appuntamento in Maidan Nezalezhnosti, la piazza Indipendenza che è stata il centro delle proteste in questo ultimo mese. I manifestanti condannano la svolta pro-russa del presidente Viktor Yanukovitch che lo scorso 17 dicembre ha siglato una serie di accordi economici bilaterali nell’ambito dell’incontro con il presidente russo Vladimir Putin.

“La decisione della Russia di concedere all’Ucraina un credito di 15 miliardi di dollari e di ridurre il prezzo del gas che le forniamo quasi di 1,5 volte non ha nulla a che fare né con le proteste di Maidan, né con i negoziati sull’associazione con l’Unione Europea” aveva dichiarato Putin.

“Certamente, ci sono ancora dei problemi economici bilaterali ma Mosca e Kiev hanno già raggiunto un notevole progresso in molti aspetti. Ci proponiamo di prendere delle misure atte a migliorare qualitativamente la situazione nell’immediato futuro. Nei singoli settori dobbiamo prendere delle decisioni radicali per potere realizzare insieme tutta una serie di nuovi prodotti di alta qualità. Ciò va a vantaggio di entrambe le Parti”, aveva invece commentato Janukovich.

Mentre gli esperti ucraini sono convinti che la Russia ha salvato l’Ucraina da un default sull’altro fronte i manifestanti hanno perso forza nel sostenere l’Unione Doganale e l’opposizione ucraina ha perso il suo punto forte che le consentiva di accusare le autorità di tradire gli interessi nazionali.

L’adesione alla manifestazione di ieri che è stata più contenuta nei numeri mira però a mantenere la pressione sul governo e sulle autorità. “Questo non è solo il centro di Kiev, ma anche il luogo dei veri valori. Della libertà, come per Solidanosc in Polonia” afferma un manifestante.

Mentre si palesano alcuni segni di stanchezza, in molti sostengono di voler proseguire ad oltranza, addirittura c’è chi come riporta euronews, intende continuare fino a primavera: “Non siamo stanchi. Alcuni si riposeranno, alcuni andranno a casa, ma altri li sostituiranno. Questo Paese deve avere un futuro diverso e non è stanco di combattere”, dice una giovane.

“Abbiamo un piano per le riforme e c’è solo una strada, quella delle elezioni presidenziali e parlamentari anticipate”, ha ribadito il leader del partito di opposizione Udar, Vitaly Klitschko nel suo intervento di ieri.

Ma la situazione nel paese è spaccata: infatti, c’è chi sostiene l’attuale presidente e chi chiede le sue dimissioni.
Ma come sottolinea Euronews: “L’opposizione ha davanti due sfide una strategica e l’altra politica. Come comportarsi nei prossimi mesi visto che Yanukovitch non vuole dimettersi?”.

Intanto però rispetto agli accordi siglati con la Russia, nel distretto industriale di Dombass, a Donetsk, gli abitanti sono scettici: “L’accordo con la Russia servirà solo a qualche oligarca della regione. Non porterà nulla di buono ai cittadini comuni. Non avremo sconti sulle bollette”, ha afferamto una cittadina.

Secondo quanto ha rivelato il presidente della Lituania Dalia Grybauskaité al Vertice Ue, lo scorso 20 dicembre, l’Ue lascerebbe la porta aperta “al popolo ucraino ma non necessariamente a questo governo. Il popolo deve decidere da solo sul proprio futuro, ma non questo governo. Questo governo non firma l’accordo perché non vuole firmare”.

Redazione

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