
Conclusione a lieto fine per gli attivisti Artic 30 di Greenpeace che lo scorso settembre erano stati arrestati in Russia, con l’accusa di teppismo, in seguito all’abbordaggio di una piattaforma petrolifera di Gazprom durante un’azione di protesta nel Mar Glaciale Artico. La Duma, il parlamento russo, che aveva approvato all’unanimità la proposta di amnistia del presidente Valdimir Putin, per festeggiare i 20 anni della Costituzione russa, aveva esteso il provvedimento anche agli attivisti di Greenpeace, che pure non erano stati ancora condannati. Ora le accuse nei loro confronti sono definitivamente cadute e i trenta, 28 attivisti più due giornalisti, possono lasciare il Paese, grazie al rilascio del visto. Tra loro c’è anche l’italiano Cristian D’Alessandro.
Nei giorni scorsi erano state liberate, grazie all’amnistia, le Pussy Riot Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova.
Redazione