Decreto Milleproroghe: decisa la sospensione degli sfratti fino a giugno 2014

 

Enrico Letta (Getty Images)

Il Decreto Milleproroghe, ossia il testo in cui si stabilisce come sanare tutte le situazioni di bilancio pendenti entro la fine dell’anno, contiene importanti novità per alcune categorie disagiate: il provvedimento varato ieri in Consiglio dei Ministri, infatti, ha disposto la sospensione fino al 30 giugno 2014 degli sfratti per le famiglie aventi un reddito fino a 21 mila euro annui e con a carico figli, anziani malati terminali o portatori di handicap con una percentuale superiore al 66%.

“Si tratta – ha sottolineato una nota di Palazzo Chigi – non di una proroga generalizzata degli sfratti, solamente di una attenzione dovuta nei confronti di situazioni ed emergenze purtroppo reali”.

Il pacchetto di norme ha inoltre fornito risposte alla questione degli affitti d’oro per gli immobili di Camera e Senato, che comporta imponenti sprechi alla spesa pubblica per via dei canoni esorbitanti . Il  30 giugno del 2014 sarà il termine, per le amministrazioni pubbliche, di recedere dalle locazioni passive.

Per integrare il Milleproroghe sono stati aggiunti i punti essenziali del cosiddetto dl Salva- Roma, che il Governo ha ritenuto di non approvare in Parlamento dopo la discontinuità con l’originale che gli emendamenti avevano causato. Per sanare il bilancio della Capitale sono stati stanziati 115 milioni, oltre alla possibilità per Roma Capitale, l’ente territoriale che amministra la città, di farsi titolare esclusiva dei crediti dovuti dalle sue partecipate in piani pluriennali per il rientro.

Non entrerà ancora in vigore, se non fino al 1 luglio 2014, la cosiddetta web tax, introdotta nella legge di stabilità, che comporta l’obbligo per i soggetti stranieri di aprire la partita Iva in Italia per poter prestare servizi online nel nostro Paese.

Una cifra importante, per un totale di più di 6 miliardi di euro, proviene dai fondi europei, che, grazie all’approvazione del Milleproroghe, potranno essere riallocati fin da subito, senza il rischio di perderli. Nel dettaglio, la somma viene così distribuita: 2,2 miliardi per il sostegno alle imprese, 700 milioni per misure a favore dell’occupazione, 300 milioni per la lotta alla povertà ed i restanti 3 miliardi per dare respiro alle finanze delle economie locali.

Soddisfatto del risultato il premier Enrico Letta, che evidenzia la necessità, specie dopo le difficoltà incontrate per l’approvazione del Salva – Roma, di mettere mano a riforme del sistema legislativo italiano, considerato troppo macchinoso e poco efficiente, con lo scopo di giungere il più presto possibile ad una situazione di bicameralismo perfetto.

 

Redazione