Forconi, Danilo Calvani detta l’ultimatum: “Dimissioni del governo entro il 9 gennaio”

Danilo Calvani (screenshot Youtube)

“Ve ne andate o non ve ne andate? L’ultimatum è il 9 gennaio. Solo entro quella data avrete la libertà di decidere le modalità con cui abbandonare ciò che occupate abusivamente. Avete 12 giorni di tempo a partire da oggi. Se non lo farete, oltre il 9 gennaio ci saranno grosse operazioni”, questo quanto avrebbe affermato, secondo l’agenzia Tmnews il leader laziale dei Forconi, Danilo Calvani, ai vertici dei Comitati Riuniti Agricoli, in un incontro dei presidi locali del Coordinamento 9 dicembre, avvenuto oggi a Pontinia, nell’Agro Pontino, spiegando anche di aver previsto già “mobilitazioni in tutta Italia per il 10 gennaio e una grande manifestazione il 18 gennaio”.

Ha proseguito Calvani: “Ci hanno ucciso, ci hanno massacrato. Noi non tratteremo con nessuno. Mai. Che il governo se lo metta in testa Dobbiamo rendere conto solo al popolo. E’ il popolo che deve decidere le proprie sorti. Il 15 gennaio diventerà effettiva la sentenza della Corte Costituzionale che delegittimerà il Parlamento e i trattati internazionali stilati fino ad oggi. Si dovrà tornare alle elezioni e riparare i loro danni. Come? Col popolo. Solo il popolo dovrà decidere democraticamente visto che i suoi rappresentanti abusivi non sono né degni, né capaci”.

Decise le intenzioni del leader dei Comitati Agricoli Riuniti: “Noi vogliamo che il governo si alzi da quelle poltrone e, con molta dignità, si dimetta assieme a tutto il Parlamento. Questo è un ultimatum. Se ne devono andare tutti sono stati eletti con una legge giudicata illegittima dalla Corte Costituzionale ed è su quella base che hanno legiferato”. Poi Calvani ha concluso: “Il golpe bianco lo hanno fatto loro, tutti quei parlamentari che si sono avvicendati nei palazzi del potere. Dopo aver occupato abusivamente il Parlamento hanno legiferato massacrando tutto il popolo italiano. I governi degli ultimi anni portano sulla coscienza decine e decine di suicidi!”. E rivolto al Capo dello Stato: “Si ricordi che noi cittadini amiamo le nostre istituzioni perché sono quelle che possono garantirci una pacifica esistenza, ma le amiamo al punto da pretendere che siano sgomberate da coloro che le hanno occupate abusivamente a danno del popolo”.

Redazione online