
In un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ oggi in edicola, il segretario Fiom Maurizio Landini apre alla proposta di Matteo Renzi sul contratto unico, evidenziando come questo rappresenti una svolta perché “vuol dire cancellare una serie di forme contrattuali inutili che hanno soltanto precarizzato il mondo del lavoro”. Ha aggiunto il leader dei metalmeccanici Cgil: “Dico basta ai contratti di collaborazione, alle false partite Iva, al lavoro interinale, a quello a progetto. Bisogna guardare in faccia la realtà e smetterla di fingere: sono contratti che non servono né alle imprese né ai lavoratori. Penso che Renzi voglia aprire una fase nuova”.
Landini però avverte che a suo avviso con il governo ticket Letta-Alfano, il cambiamento non può avvenire: “Mentre Renzi prova a immaginare cosa possa essere l’Italia tra vent’anni, Alfano propone una logica che ci riporterebbe all’Ottocento. Mi domando come possano stare insieme il piano per il lavoro di Renzi e le idee ottocentesche di Alfano. Questo è il governo che può realizzare il cambiamento nel mercato del lavoro che indica il segretario del Pd?”.
Il segretario Fiom infine difende l’articolo 18: “Vorrei far notare, intanto, che tutti quei lavoratori precari non hanno né diritti né tutele. Aggiungo che l’articolo 18 è stato modificato e non ha creato più occupazione bensì più licenziamenti per ragioni economiche. Il contratto unico a tempo indeterminato avrebbe tutte le tutele, si tratterebbe solo di allungare il periodo di prova”.
Guarda con favore alle aperture di Landini, il segretario Cisl Raffaele Bonanni: “E’ un interessante novità, spero che mantenga questa opinione. E’ una buona base di partenza, ci sarà modo di parlare. La progressiva stabilizzazione del lavoro precario e il fatto che la flessibilità venga maggiormente retribuita”.
Redazione online