
Uno dei leader dell’opposizione ucraina, Yulia Tymoshenko, in regime di detenzione perché accusata di aver intrattenuto rapporti economici e di scambio illegali con la Russia in relazione al rifornimento energetico di gas, ha espresso dal carcere il proprio sostegno ai manifestanti scesi in piazza in questi giorni, affermando che se fosse libera sarebbe senza dubbio in piazza al loro fianco. “Se fossi libera sarei con voi” – queste le parole dell’ex leader della cosiddetta rivoluzione arancione – “La libertà vale questa lotta. Siete degli eroi”.
La presa di posizione della Tymoshenko si delinea dunque in contrasto sia con il capogruppo di Blocco Nostra Ucraina, Arsenij Jacenjuk, sia con quella dell’ex campione mondiale di pugilato, Vitali Klitschko, oggi a capo del partito di opposizione Udar, di ispirazione liberale: entrambi i leader dell’opposizione avevano condannato le violenze dei manifestanti contro la polizia. Sembra molto probabile che l’intenzione dei due leader dell’opposizione sia quella di sedersi a un tavolo di confronto con il premier Yanukovich, per provare a trovare un’intesa che ponga fine alle violenze.
Intanto la Casa Bianca, pur condannando la degenerazione della violenza, ha sottolineato come il clima di tensione sia dovuto alle azioni poste in essere dal governo “per indebolire le fondamenta della democrazia ucraina inasprendo le pene per le proteste pacifiche e togliendo alla società civile e all’opposizione politica le protezioni giuridiche di base della democrazia”.
Sulla questione, è intervenuto infine il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che ha bollato nuovamente come “vergognoso” il sostegno da parte di alti funzionari dell’Unione Europea all’opposizione di piazza ucraina, affermando: “La situazione in Ucraina dovrebbe essere risolta senza alcuna interferenza esterna”.
Redazione online