
Evaso il 10 gennaio durante un permesso premio, un militante dell’ultrasinistra greca, Christodoulos Xiros, militante del nucleo 17 novembre, ha diffuso un videomessaggio su Indymedia Atene in cui sostiene la necessità di riprendere la lotta armata. Sostiene tra l’altro Xiros: “Ho deciso di far tuonare il mio fucile contro chi ha rubato le nostre vite e le nostre anime in nome del profitto”.
“E’ nostro compito accendere la miccia. Cosa stiamo aspettando? Se non reagiamo subito, ora, oggi, noi cesseremo di esistere come persone”, ha sostenuto ancora Xiros, mettendo “sul banco degli imputati” Nea Demokratia e Pasok, i due principali partiti alleati di governo, responsabili di aver trasformato la Grecia in una colonia “sotto l’occupazione tedesca”. Il terrorista non si risparmia nel definire i due partiti “i portavoce dei creditori della Grecia, l’Ue e il Fondo monetario internazionale e i collaboratori del Quarto Reich”
Il terrorista ha sfidato le autorità greche a ucciderlo, nel momento in cui riescano a catturarlo, perché altrimenti “io fuggirò di nuovo e voi dovrete combatterete fino alla fine”. Arrivano intanto, firmati dal nucleo Cospirazione delle Cellule di Fuoco, inquietanti messaggi di solidarietà a Xiros, che starebbe “attraversando con fierezza la terra della libertà. Una terra distante per quelli che dimenticano l’attacco e per chi ha perso la speranza del cambiamento, senza rischiare le proprie mani nel fuoco”.
Dopo la fuga, “profonda preoccupazione” era stata espressa dal Dipartimento di Stato Americano, che aveva ricordato come il militante fosse “un membro chiave di una organizzazione terroristica, denominata 17 novembre, che ha ucciso cinque funzionari statunitensi in Grecia”. Gli Stati Uniti hanno anche fatto presente che Xiros stava scontando sei ergastoli per varie azioni omicide che lo avevano visto protagonista.
Il giornalista Yannis Pretenderis, esperto in materia di terrorismo, ha evidenziato che Xiros “non è uno qualsiasi e conosce benissimo gli esplosivi e le tecniche dei terroristi. Adesso sembra che stia cercando di passare queste sue conoscenze alla nuova generazione di giovani guerriglieri”. La sua latitanza, dunque, preoccupa il governo greco, proprio nei giorni in cui si avvia il semestre di presidenza dell’Unione Europea.
Redazione online