Sud Sudan: firmato accordo per cessate il fuoco. Ancora sporadici combattimenti

Soldati dell'esercito del Sud Sudan (SAMIR BOL/AFP/Getty Images)

Dopo oltre un mese di scontri in Sud Sudan, ieri è stata firmata un’intesa di cessate il fuoco tra il governo e i ribelli.
L’accordo firmato nella capitale etiope, Addis Abeba, tra i rappresentanti del presidente sud sudanese Salva Kiir e i delegati fedeli all’ex vicepresidente e attuale leader dei ribelli Riek Machar prevede la fine dei combattimenti entro 24 ore e il rilascio di 11 ribelli detenuti in un carcere sud sudanese.
Un primo risultato che porta in parte al termine della lotta di potere tra Kiir e Machar divampata lo scorso 15 dicembre.
Stando a quanto si apprende, i colloqui tra le parti dovrebbero riprendere il 7 febbraio, con lo scopo di trovare un accordo per una cessazione definitiva alle violenze.
Tuttavia gli osservatori si chiedono se saranno rispettati gli accordi e se l’ex vice presidente Machar in realtà avrà potere sui ribelli.

“Si tratta di un accordo attraverso il quale verrà raggiunta la pace totale”, ha commentato il capo della delegazione dei ribelli, Taban Deng.

Il conflitto secondo i dati del World Food Programme, ha provocato migliaia di morti e mezzo milione di profughi. Secondo l’Onu, oltre 76mila civili sono rifiugiati nei campi Onu e a distanza di qualche ora dalla firma dell’accorod si continuavano però a registrare dei sporadici combattimenti: infatti, i ribelli avevano comunicato diessere stati attaccati ieri dai militari governativi.
“E’ necessario e cruciale che le due parti applichino completamente e immediatamente l’accordo”, ha affermato il portavoce dell’Onu.

Stando a quanto riporta il quotidiano LeMonde, le due parti stanno cercando di prendere possesso di alcune città strategichee, tra le quali Bor nello stato di Jonglei e Malakal, la capitale dello stato petrolifero dell’alto Nilo.
“Il cessate il fuoco non può avvenire dal giorno all’indomani in quanto i combattimenti sono stati molto intensi” ha detto invece il capo del consgilio della Sicurezza.
“Le Nazioni Unite continueranno a proteggere i civili in pericolo esortando le parti ad assicurare la sicuressa del personale e delle basi Onu” ha aggiunto Fahran Haq, il portavoce Onu.

“L’accordo per il cessate il fuoco è un primo passo cruciale verso la pace duratura”, ha dichiarato in un comunicato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Redazione

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