Questa notte, attorno all’1.30 ora italiana, è salpata da Norfolk (Virginia) la Mv Cape Ray, la nave americana che si occuperà dello smaltimento dell’arsenale chimico siriano, prelevandolo dal porto di Gioia Tauro. Il colonnello Steven Warren ha dichiarato che nel giro di 2-3 settimane la nave sarà nel porto calabrese.
La partenza sarebbe dovuta essere originariamente ieri notte, ma è slittata di qualche ora per problemi al motore. Il mezzo utilizzato è un’unità da trasporto della Marina degli Stati Uniti, lunga 197 metri e con 135 uomini di equipaggio. E’ particolarmente adatta per questa operazione di smaltimento proprio perché a bordo possiede due sistemi distinti che permettono, tramite idrolisi, di eliminare i cosiddetti “precursori”(ossia sostanze chimiche di per sé poco dannose, che lo diventano molto di più se miscelate fra loro) ed i gas di Assad.
Il procedimento per mettere in sicurezza gli agenti letali prevede che questi siano mescolati ad acqua riscaldata ed altri agenti chimici, e ne deriverà un fango equivalente a rifiuti tossici industriali.
Prima della fase di smaltimento, tuttavia, sarà molto delicato il momento in cui due mercantili, uno danese ed uno norvegese, dovranno trasbordare il materiale tossico, prelevato dal porto siriano di Latakia, sulla Mv Cape Ray, senza che questo tocchi la terra ferma. Una volta che l’arsenale chimico (1290 tonnellate di peso, tra gas e precursori) si troverà sulla nave della marina Usa, verrà trasportato in una località sconosciuta e comincerà il processo di distruzione, che, secondo il Pentagono, potrebbe durare dai 45 ai 90 giorni. Anche per questo, la Difesa statunitense ha voluto rassicurare il mondo intero sulla sicurezza ambientale dell’operazione: “Nessun sottoprodotto della idrolisi sarà rilasciato in mare o nell’aria: la Cape Ray rispetterà tutti le leggi, i regolamenti e i trattati internazionali”.
Il capo del Pentagono, Chuck Hagel, ha anche inviato una lettera al capitano della Mv Cape Ray, Rick Jordan, e al suo equipaggio, ricordando loro che sono partiti per una “missione storica, state per compiere quel che nessuno ha mai fatto: distruggerete in mare una delle più grandi riserve mondiali di armi chimiche e aiuterete a rendere il mondo più sicuro”.
Redazione