Trento: bombola di gas esplode davanti al Tribunale

Vigili del fuoco
Vigili del fuoco

 

 

Attorno alle 5 di questa mattina una bombola di gas è esplosa davanti al Tribunale di Sorveglianza di Trento, frantumandone le vetrate. Considerata l’ora del giorno, non si sono registrati feriti e il gesto viene considerato un avvertimento, anche se non sono ancora giunte rivendicazioni.

Gli uffici del Tribunale di Sorveglianza non si trovano in Procura, ma al Palazzo Europa, dove hanno sede anche alcuni uffici provinciali, di enti o di banche. L’ordigno artigianale, che si trovava in un sacchetto di plastica blu, era una bombola di gas di dimensioni più ridotte rispetto a quelle ad uso domestico ed era stata posizionata su una balconata che costeggia tutta la facciata interna; la Polizia scientifica e la Digos di Trento sono al lavoro per tentare di ricostruire, anche grazie alle immagini registrate dalle telecamere, quando sia stata posizionata la bombola e come sia stata innescata l’esplosione.

A dare l’allarme, in seguito al botto, una guardia giurata che si occupa della sorveglianza notturna. Al momento della deflagrazione, che non è stata solo molto rumorosa ma anche molto luminosa, il vigilante si trovava alla guardiola del piano inferiore ed ha avvisato immediatamente i colleghi ed il 113. Tra le piste prese in considerazione dagli investigatori c’è quella antagonista-anarchica, ma non si esclude nessuna ipotesi.

Il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, ha portato la sua solidarietà ai lavoratori intimiditi e messo in guardia da reazioni esasperate in questo momento di difficoltà: “Sono dei segnali davvero brutti, segnali che ci preoccupano. Dobbiamo stare tutti molto più attenti, alzare la soglia di attenzione e anche verificare se i luoghi a rischio siano sufficientemente protetti, per esempio da telecamere. Però queste sono questioni tecniche, invece a me interessa oggi soprattutto portare la solidarietà alle persone che lavorano in questi uffici, perché già fanno un lavoro delicatissimo e lavorare in un clima così credo che sarà ancora più difficile, quindi è giusto dire che siamo loro vicini”. “Credo dovremmo darci tutti una calmata, – ha poi affermato il presidente – i brutti periodi nel nostro paese sono iniziati anche sottovalutando segnali come questi. Noi non li vogliamo sottovalutare. Ho sentito stamattina il questore e lo vedrò dopo. Bisogna unire ancora le forze, perché non possiamo e non vogliamo vivere in questo clima. Bisogna quindi agire fin da subito e dire un grande no a questo modo di manifestare, che oltre che molto pericoloso ci può portare verso un clima che non voglio vedere nel nostro paese”.

 

Redazione