
E’ stata approvata ieri la Marriage and Civil Partnership Bill, legge che introduce in Scozia l’equiparazione tra matrimonio omosessuale e matrimonio eterosessuale. La notizia che arriva da Edimburgo è la diciassettesima di questo tipo a livello mondiale e la terza (dopo quella di Inghilterra e Galles) relativa al solo Regno Unito.
Il provvedimento è uscito indenne dalla camera parlamentare scozzese ed ha ottenuto in sede di votazione 105 consensi contro 18 pareri avversi. A nulla è valsa l’opposizione intentata da parte delle associazioni e delle istituzioni cattolica e presbiteriana, le quali hanno contrastato l’approvazione della proposta, considerata potenzialmente pericolosa per il mantenimento della famiglia cosiddetta tradizionale.
A breve, successivamente alla firma della Regina da apporre in calce al provvedimento, anche la Scozia inizierà a celebrare matrimoni tra gay e lesbiche. Il primo è già stato programmato ed avrà luogo il prossimo 29 marzo.
All’interno del Regno Unito rimane fuori dal coro sul tema dell’equiparazione dell’unione omosessuale la sola Irlanda del Nord. Ma nulla di cui stupirsi considerato il background culturale conservatore (si pensi all’aborto che, a quelle latitudini, è considerato totalmente illegale) che caratterizza il paese.
Nicoletta Mandolini