
Dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente del Senato, Pietro Grasso, in merito al coinvolgimento dell’istituzione al processo di Napoli che dovrà stabilire l’innocenza o la colpevolezza di Silvio Berlusconi sulla vicenda della presunta compravendita di senatori. Dopo l’annuncio effettuato ieri da Grasso sulla costituzione del Senato come parte civile al processo, nella discussione in aula che si è svolta durante la mattinata la senatrice di Forza Italia, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha chiesto le dimissioni del presidente.
Pietro Grasso ha voluto rispondere alle accuse rivoltegli da Castellati ed ha ribadito le motivazioni che stanno dietro alla sua scelta parlando in aula.
“Ho ritenuto che fosse doveroso da parte del presidente di un’istituzione come il senato, scusate, parlate di Stato, ma non facciamo parte dello Stato? [..] Il senato ha un interesse diretto a seguire quel processo. Il dovere morale non c’entra, io difendo il mio dovere – lasciamo la parola morale da una parte”, ha affermato Grasso all’interno del suo discorso.
Il presidente ha assicurato che non è presente “nessuna persecuzione, nessun pregiudizio nei confronti dell’imputato, ma sono coinvolti ex senatori e non si può castrare la dignità del Senato”
“Non ritengo che ci sia stato alcun eccesso. E’ normale che la parte lesa possa far valere le proprie ragione e siccome io considero il Senato una parte lesa ho preso questa decisione. Senza subire alcuna pressione, senza sentire nessuno – come è stato suggerito – e ho deciso in piena autonomia e indipendenza. Si potrà non essere d’accordo, ma io continuo a dire che sono consapevole delle scelte discrezionali che la funzione mi attribuisce”, ha concluso Grasso.
Redazione online