
Piazza Azadi a Teheran è oggi trasformata in un palcoscenico per le celebrazioni del 35° anniversario della Rivoluzione islamica dove prima dell’intervento del presidente iraniano Hassan Rohani sono stati fatti cadere migliaia di palloncini e pezzi di carta argentata mentre sullo sfondo dal planavano decine di paracadutisti.
L’Iran celebra la fondazione dello stato islamico con ben quattro giorni di festa.
Come riporta l’Ansa, ai festeggiamenti con musica e ballo non sono mancati le preghiere rivolte ad “Allah è grande” e i saluti “a Maometto e alla sua famiglia”.
Alla festa che ricorda la rivoluzione del febbraio 1979 che portò alla caduta dello Scià e al ritorno dall’esilio dell’ayatollah Khomeini ci sono state anche le tradizionali critiche agli Stati Uniti con i soliti slogan pronunciati dagli altoparlanti “Margh bar Amrika” (Morte all’America). Come riporta euronews alle celebrazioni è stata anche bruciata una bandiera americana di 60 metri. .
Se da una parte Rohani ha ricordato che “l’Iran è determinato a condurre negoziati giusti e costruttivi nell’ambito delle regole internazionali e noi speriamo che questa sia la volontà anche degli altri”, dall’altra durante le celebrazioni, come riprota Tmnews ci sono state critiche all’apertura di Teheran.
Ma secondo le agenzie, in molti sono d’accordo con il presidente: “Siamo qui per dire che siamo d’accordo con l’apertura del tavolo. Anche in questo caso è l’America ad aver perso e noi abbiamo vinto”, ha detto un giovane.
Tra gli striscioni, quello che raffigura l’imam Khomeini, il defunto padre-fondatore della repubblica islamica iraniana e dell’attuale Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei.
Redazione