
Sono in arrivo nuove norme a sostegno della mobilità nei centri urbani per i ciclisti; le ha annunciate il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis, citato dal ‘Corriere della Sera’, spiegando: “Da quattro mesi lavoriamo insieme ad Anci e alle associazioni alle modifiche del Codice della Strada, le nuove norme sulle piste ciclabili saranno una vera ciclo-rivoluzione con particolare attenzione alla tutela degli utenti vulnerabili ed a misure che modificheranno la pianificazione delle nostre città”.
“La gerarchia cambia: si parte dai pedoni e dai ciclisti, si passa al trasporto pubblico locale e infine all’auto”, ha aggiunto De Angelis, parlando di “un cambiamento soprattutto culturale, senza dichiarare guerra alla macchina privata ma al suo abuso per ridurre incidenti e smog. Passeremo dalla sola progettazione e realizzazione di piste ciclabili a veri e propri itinerari della ciclabilità, casa-lavoro, casa-mercato, casa-scuola, garantendo con segnaletica adeguata la continuità dei percorsi e aprendo la strada alla copertura assicurativa dell’incidente in itinere, per far sì che la bici sia considerata anche dal punto di vista infrastrutturale e normativo un mezzo di trasporto quotidiano”.
Secondo De Angelis è dunque in arrivo “una rivoluzione sostenuta dalla forte spinta degli italiani e di tanti assessori alla mobilità che credono nel nuovo disegno urbano della mobilità moderno ed europeo”. Queste le novità più importanti: “le Aree a preferenza ciclabile e l’introduzione del doppio senso di circolazione per chi viaggia in bicicletta, ma solo nelle strade che rispettano i parametri di sicurezza”.
Nuovi diritti per i ciclisti, ma anche maggiori doveri, conclude l’esponente del governo: “Nel nuovo codice della Strada, ci saranno anche sanzioni per i ciclisti indisciplinati, diritti e doveri saranno chiari per tutti gli utenti della strada, con il sequestro della bici per chi viaggia di notte senza gli adeguati sistemi di illuminazione. Prevediamo anche la partenza dal prossimo anno scolastico dell’educazione stradale e della conoscenza del nuovo Codice della Strada nelle scuole per ridurre infrazioni ed evitare i tanti, troppi, incidenti stradali sulle nostre strade”.
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