Direzione Pd, approvato il documento proposto da Renzi. Domani Letta al Quirinale per le dimissioni

Il logo del Partito Democratico (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Il logo del Partito Democratico (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Si è conclusa la direzione del Partito Democratico: in 136 hanno votato a favore del documento proposto dal segretario Matteo Renzi, mentre solo 16 sono stati i no. Poco prima del voto, i fedelissimi del premier Enrico Letta hanno abbandonato la sede del Partito Democratico. Domani Enrico Letta salirà al Quirinale per dimettersi. Ad annunciarlo lo stesso Letta in una nota: “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei Ministri”.

Questo il documento proposto da Matteo Renzi, che di fatto sancisce la fine dell’esperienza del Governo Letta e un sempre più probabile Governo guidato dallo stesso segretario Pd: “La direzione del Partito Democratico esaminata la situazione politica e i recenti sviluppi, ringrazia il presidente del consiglio Enrico Letta per il notevole lavoro svolto alla guida del governo Esecutivo di servizio, nato in un momento delicato dal punto di vista politico, economico e sociale – e per il significativo apporto dato, in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei;
– Assume il documento impegno Italia come contributo per affrontare i problemi del paese;
– Rileva la necessità e l’urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del paese con un orizzonte di legislatura, da condividere con la attuale coalizione di governo e con un programma aperto alle istanze rappresentate dalle forze sociali ed economiche;
– Invita gli organismi dirigenti, legittimati dal congresso appena svolto, ad assumersi tutte le responsabilità di fronte alla situazione che si è determinata per consentire all’italia di affrontare la crisi istituzionale, sociale ed economica, portando a compimento il cammino delle riforme avviato con la nuova legge elettorale e le proposte di riforma costituzionale riguardanti il titolo v e la trasformazione del senato della repubblica e mettendo in campo un programma di profonde riforme economiche e sociali necessarie alla promozione di sviluppo, crescita e lavoro per il nostro paese”.

 

Giuseppe Gabriele Mastroleo