Crisi Crimea, la Russia minaccia sospensione del piano di disarmo nucleare Start

Manifestanti filorussi e filoucraini si fronteggiano in Crimea (Sean Gallup/Getty Images)
Manifestanti filorussi e filoucraini si fronteggiano in Crimea (Sean Gallup/Getty Images)

Situazione sempre più tesa tra la Russia e i Paesi occidentali rispetto a quella che è la questione Crimea, vale a dire la Repubblica autonoma afferente all’Ucraina, ma a maggioranza russa, che Mosca vorrebbe riportare sotto la propria sfera di controllo. Poco fa, un funzionario del ministero della difesa, citato dall’agenzia di stampa Interfax, avrebbe avvertito: “Le minacce ingiustificate verso la Russia da parte di Stati Uniti e Nato per la sua politica in Ucraina sono considerate un gesto ostile che consente la dichiarazione di circostanze di forza maggiore”.

Da qui l’ipotesi, da parte del funzionario ministeriale, della sospensione dei trattati di disarmo strategico Start, riguardanti la riduzione degli armamenti militari, in base a un accordo sottoscritto dalla Russia con gli Stati Uniti, e dal Documento di Vienna siglato dagli Stati membri dell’Ocse. La sospensione, secondo le stesse fonti citate da Interfax, riguarderebbe tutto l’arsenale di armi strategiche, compresi anche i missili nucleari.

Intanto, la Polonia ha deciso di evacuare il proprio consolato a Sebastopoli, decisione presa “in modo riluttante, a causa delle continue azioni di disturbo da parte delle forze russe”, come ha sottolineato il ministro degli Esteri del governo di Varsavia, Radoslaw Sikorski. Sempre oggi, gli ispettori dell’Ocse tenteranno nuovamente di entrare in Crimea, dopo i due tentativi falliti nei giorni scorsi. Mosca nel frattempo ha chiesto all’organismo internazionale di verificare le fonti che parlano di cecchini che a Kiev hanno sparato contro i manifestanti inermi.

Sul fronte ucraino, è arrivata oggi anche la dura presa di posizione di Yulia Tymoshenko, che intervistata da Al-Jazeera ha attaccato Mosca: “Credo che oggi non è solo l’Ucraina che perderà la Crimea. Il mondo intero, se non reagirà a questa situazione, perderà stabilità. Credo che tutti i leader del mondo dovrebbero essere consapevoli di ciò. Il Cremlino ha dichiarato guerra. Non alla Crimea. Ma al mondo intero”. In vista delle presidenziali di maggio, infine, è oggi arrivata la candidatura del leader della formazione paramilitare ucraino di estrema destra ‘Pravij Sektor’, Dmitro Iarosh.

Redazione online