
Sembra appartenere veramente ad un’altra era l’epoca in cui la Serenissima anelava al distacco dagli austriaci per entrare nel Regno d’Italia. Oggi non si combe più alcuna “guerra d’Indipendenza”, ma si fanno referendum per l’indipendenza, e questa volta non più dagli austriaci ma dal resto d’Italia.
Ieri sera, in piazza a Treviso, sono stati comunicati i risultati del referendum online per l’indipendenza del Veneto. La consultazione, non un vero e proprio referendum ai sensi di legge, era stata promossa dal movimento venetista “Plebiscito.eu” e ha raccolto moltissimi voti a favore dell’indipendenza.
La consultazione si è svolta dal 16 al 21 marzo e i voti sono stati espressi prevalentemente via internet, ma anche con schede raccolte nei gazebo e ‘voti’ telefonici. Secondo quanto hanno riferito gli organizzatori, al referendum hanno votato 2.360.235 persone, il 73,2% degli elettori veneti, di cui i sì all’indipendenza sono stati 2.102.969, pari all’89,10% dei votanti, mentre i no sono stati 257.276, il 10,9%. Ovviamente, questa consultazione non ha alcun valore formale né istituzionale. L’art. 5 della Costituzione italiana sancisce che la infatti che la Repubblica è “una e indivisibile”.
Lo stesso presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, aveva ridimensionato il valore di questa iniziativa, parlando in merito soltanto di sondaggio. “Queste discussioni vanno fatte – aveva precisato Zaia -, poi per fare le leggi, i passaggi devono cominciare in consiglio regionale, non si tratta di un referendum vero e proprio ma di un sondaggio“.
Il leader di “Plebiscito.eu”, Gianluca Busato, ha però enfatizzato il risultato della consultazione, proclamando trionfalmente la nascita della “Repubblica veneta” e dichiarando “decaduta la sovranità italiana sul popolo e sul territorio veneto“. “E’ la primavera veneta“, ha detto Busato, affermando che quella per l’autodeterminazione del popolo veneto “è una battaglia di civiltà”.
Redazione