G7 Ucraina: sul tavolo delle trattative, sanzioni economiche contro la Russia

Leader al G7, L'aja (Getty images)
Leader al G7, L’aja (Getty images)

Si è aperto da poco al termine del Summit sulla Sicurezza nucleare, il tavolo del vertice G7 sul tema della crisi in Ucraina e Crimea, che si svolge nella Catshuis, la residenza ufficiale del primo ministro olandese e alla quale partecipano il presidente americano Barack Obama, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, i rappresentanti della Ue, con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, il premier giapponese Shinzo Abe.

Secondo le indiscrezioni trapelate sulle posizioni dei paesi nei riguardi della Russia, si apprende che ci sarebbe “unità” tra i ministri del G7 per “continuare sulla strada delle sanzioni”. Tuttavia, alcune fonti sottolineano che non vi sarebbe l’intenzione di “espellere la Russia dal G8”.
Infatti di fronte alla spinta del presidente americano Barack Obama che sostiene una linea dura nei confronti della Russia annunciando nuove sanzioni economiche, l’Unione Europea sarebbe molto più cauta anche per la vicinanza con la Russia e gli interessi economici.
Il presidente degli Stati Uniti, come riporta l’Ansa, citando il Wall Street Journal, chiederà la sospensione della Russia dal G8 e sanzioni economiche contro la Russia.
Il presidente Usa in un’intervista al quotidiano olandese Volkskrant ha detto che “il mio messaggio, in tutte le discussioni con i leader europei, sarà che la Russia deve capire le conseguenze economiche e politiche delle sue azioni in Ucraina. Le azioni della Russia sono inaccettabili. Devono esserci conseguenze. E se la situazionè continuerà a inasprirsi, dobbiamo essere preparati a imporre costi più alti”.

INCONTRO MINISTRI DEGLI ESTERI RUSSO E UCRAINO– Nel frattempo proseguono le trattative e a margine del G7, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha incontrato il suo omologo ucraino ad interim Andrii Deshchytsia.
Lavrov ha detto che nessuno può cacciare un paese dal G8, in riferimento all’ipotesi circolata sulla posizione degli Stati Uniti e ha poi sottolineato che la situazione in Ucraina non può essere risolta senza una riforma costituzionale.
“Se i nostri partner occidentali credono che il formato del G8 non abbia più futuro, così sia. Non aderiamo a quel formato nè a quel gruppo e non sarà una tragedia se non ci sarà più” ha detto Lavrov sottolineando che “aspetteremo un anno o due e vedremo come va e se effettivamente ne abbiamo bisogno”.

CRIMEA-UCRAINA– Sul fronte dell’Ucraina, cresce il timore di una possibile invasione della Russia: è quanto sostiene il segretario del Consiglio nazionale di Sicurezza e Difesa di Kiev, Andrii Parubii, evidenziando che vi sono quasi 100.000 militari di Mosca pronti all’attacco nei pressi dei confini orientali ucraini.
Intanto si apprende che il comandante della base aerea ucraina di Belbek Yuli Mamchur sarebbe scomparso da sabato da quando le forze filo russe in Crimea hanno fatto irruzione nella base di cui hanno assunto il controllo. La notizia che è stata data dalla moglie del colonnello però non è stato al momento confermata.
Nel frattempo i due comandanti della base della marina di Feodosia presa dai russi questa mattina, il colonnello Dmitry Delytsky e il maggiore Rostylov Lomtiev, sarebbero stati arrestati come anche il vice capo delle forze ucraine in Crimea Ihor Vorochenko, del quale non si avrebbero notizie da ieri.
Secondo quanto denuncia il portavoce della difesa ucraina in Crimea, Vladislav Seleznyov, i circa 150 militari della base “hanno riportato una qualche ferita”.

RUSSIA– Come riporta Adnkronos, il ministero della difesa russo ha rivendicato che su tutte le 190 basi ucraine della Crimea sventola bandiera russa.
Ma la Russia sembra intraprendere le prime contromosse alle sanzioni, a cominciare dalle misure restrittive introdotte dal Canada nei confronti di 14 cittadini russi e una banca russa. Il ministero degli esteri russo ha diffuso una lista di nomi ai quali è stato vietato il visto d’ingresso: tra questi figurano 12 esponenti politici canedesi e il presidente del congresso ucraino canedese Paul Grod.

RIPERCUSSIONI – Ma le ripercussioni delle sanzioni a seguito della crisi in Ucraina si riflettono già sui mercati e gli investimenti: infatti, vice amministratore dell’associazione delle camere di commercio e dell’industria (DIHK), Volker Treier, in un’intervista rilasciata all’emittente tedesca ARD ha annunciato che i capitali delle aziende tedesche stanno lasciando la Russia: “Abbiamo saputo dalla camera di commercio a Mosca che gli investimenti vengono quantomeno ritardati. Alcuni sono già ora cancellati completamente. I capitali si allontanano”, ha spiegato Treier.
Inoltre, l’istituto economico Ifo ammonisce che vi potrebbe essere una ulteriore riduzione dei rapporti commerciali tra Ue e Russia. L’Ifo sostiene che le sanzioni economiche decise a livello internazionale, e altre che potrebbero seguire, colpirebbero molto più duramente l’economia russa rispetto a quella dell’Ue.
Infatti, le esportazioni della Russia verso l’Unione europea costituiscono circa il 15% del pil di quel Paese, ricordano gli esperti dell’istituto. Al contrario, le esportazioni dall’Ue in Russia costituiscono appena l’1% del pil complessivo.
Tuttavia, la Germania sarebbe uno dei paesi che risentirebbe maggiormente delle sanzioni economiche. Gabriel Felbermayr, esperto di commercio internazionale per l’Ifo, ha fatto notare che le relazioni commerciali con la Russia “per la Germania sono molto più importanti che per altri Stati europei” e le sanzioni economiche “non sarebbe negli interessi tedeschi”.