Pietro Grasso: “Pensare a un nuovo percorso di cittadinanza per gli stranieri integrati”

L’ex procuratore antimafia Pietro Grasso (getty images)

“Le nostre norme sulla cittadinanza sono fra le più severe in Europa e rischiano di escludere dai diritti migliaia di persone che con il loro lavoro onesto contribuiscono al benessere e al progresso della nostra società, che è anche la loro società”, sono queste le parole pronunciate dal presidente del Senato, Pietro Grasso in merito alla normativa vigente in Italia in materia di immigrazione e di accoglienza. L’ex procuratore antimafia ha parlato dalla Sala Consiliare di Palazzo Madama dopo essere stato invitato alla presentazione dell’ultimo rapporto del Cisf sulle sfide della famiglia di fronte alle cosiddette nuove cittadinanze.

Grasso, con un chiaro riferimento alla controversia ius soli / ius sanguinius, si è detto profondamente convinto che sia “giunto il momento di pensare a un nuovo percorso di cittadinanza per gli stranieri che qui si sono integrati e per le seconde generazioni”. “Penso poi ai giovani nati nel nostro paese, che qui studiano, parlando la nostra lingua e i nostri dialetti; che tifano o giocano nelle nostre squadre di calcio Spesso mi ritrovo fra molti di loro nelle iniziative a favore della legalità e mi sono sempre chiesto amaramente perché questi giovani combattono per la giustizia e per il futuro di un paese di cui non sono e non saranno mai cittadini, almeno finché la legge non sarà cambiata”, ha poi aggiunto la seconda carica dello Stato per sostenere la sua tesi.

 

Redazione online