Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha replicato alla risposta con cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha commentato l’intervista rilasciata dall’ex procuratore antimafia per La Repubblica. L’ulteriore intervento di Grasso è stato fatto grazie all’uso del social network Facebook ed è chiaro dai toni e dai contenuti il rammarico del presidente del Senato delle dichiarazioni del premier in cui si dipingeva la seconda carica dello Stato come difensore dello status quo.
“Leggendo le reazioni alla mia intervista su come immagino il Senato del futuro – ha esordito Grasso nel messaggio inviato via Facebook- non posso che essere rammaricato. Ho iniziato un anno fa questa avventura in politica con il preciso obiettivo di contribuire a cambiare in meglio il nostro Paese. Sono stato eletto per rappresentare il cambiamento e per contribuire a realizzarlo: dispiace essere percepito come difensore di uno status quo che ho sempre ritenuto inaccettabile”.
Dopo aver specificato che “le riforme che questo parlamento dovrà necessariamente approvare avranno valore dalla prossima legislatura, nella quale, certamente, non avrò lo stesso mandato di oggi”, il presidente del Senato ha continuato dicendo: “Sono mesi che ripeto sia necessaria una riforma delle istituzioni, invocando sin dall’inizio del mio mandato il superamento del bicameralismo paritario: abbiamo bisogno di rendere le istituzioni più efficaci, competenti, sobrie ed efficienti. Ho voluto quindi, in un momento così importante per il futuro del nostro Paese, dare un contributo concreto e approfondito al dibattito in corso”.
In conclusione, Grasso ha ricordato un’altra intervista rilasciata per Repubblica in cui spiegava le ragioni per cui non si trovava concorde nel fare del Senato un “consiglio regionale allargato” ed ha scritto: “Voglio concludere con una riflessione più ampia. Ho sempre servito lo Stato, con senso del dovere e rispetto delle istituzioni. Rivendico però la possibilità di poter esprimere la mia opinione sui temi della politica senza che nessuno possa temere o ipotizzare una parzialità nell’esercizio delle mie funzioni di presidente”.
Redazione online