Dopo l’esibizione di 10 giorni fa sul palco di The Voice, Suor Cristina Scuccia si è trasformata in un fenomeno internazionale. Il mondo è letteralmente impazzito per questa siciliana di 25 anni con l’abito religioso e una voce da pop-star. Su YouTube, il video della sua performance è stato cliccato quasi 40 milioni di volte e la stessa Alicia Keys, l’autrice del brano interpretato da suor Cristina – per la cronaca, No one del 2007 -, si è complimentata per l’energia dimostrata dalla “sorella” davanti alle telecamere.
È quindi normale che fra il pubblico ferva l’attesa per la puntata del talent show di Rai 2 in programma per domani sera. Consci del tormentone che si sono ritrovati per mano, gli autori di The Voice non sembrano intenzionati a lasciarsi sfuggire la possibilità di giocare con il caro vecchio dualismo fra “sacro e profano”. Almeno così si evince dalle voci circolanti in queste ore.
Stando all’indiscrezione pubblicata da TV Sorrisi e Canzoni, all’orsolina della Sacra Famiglia di Milano è stato infatti affidato il compito di riproporre Girls Just Want To Have Fun di Cindy Lauper, un brano che è più un inno da party, non esattamente appropriato ad una suora che ha donato la propria vita a Dio. Pubblicato nel 1983, in breve tempo il brano scalò le classifiche di mezzo mondo e, ad oggi, è considerato uno dei pezzi simbolo degli anni ’80.
Certo, poteva andare peggio. Potevano scegliere Dirrty di Christina Aguilera. Resta il fatto che la hit della Lauper nasconde una sottilissima vena ribelle, che forse sfuggirà a coloro che non conoscono il testo in inglese. In particolare si potrebbe ricamare su quella strofa dell’originale in cui Cindy, rivolgendosi al padre, lo rassicurava sul fatto che fosse ancora il suo “numero 1”, per poi ricordargli che “le ragazze vogliono semplicemente divertirsi“. Cantate da Suor Cristina, queste parole assumone un significato diverso e il passaggio da padre a Padreterno salta subito alla mente. Come a dire: “Signore, sono ancora tua, ma lasciami godere questo momento di gloria“.
