
Operazioni di perquisizione sono state avviate nel corso di questa mattinata dalla Guardia di Finanza nei confronti di 27 persone indagate, tutte legate a vario titolo all’istituto di credito Banca Marche.
Il blitz è stato ordinato dalla Procura di Ancona e coinvolge ex dirigenti, ex funzionari e collaboratori esterni della banca già salita agli onori delle cronache per un recente commissariamento da parte di Banca d’Italia.
Gli indagati, i quali erano attivi tra le province di Ancona, Pesaro, Macerata, Roma e Sassari, sarebbero, in base alle informazioni possedute dagli inquirenti, imputabili per reati che vanno dal falso in bilancio, all’ostacolo alla vigilanza passando per l’appropriazione indebita e finanche per l’associazione a delinquere.
Secondo le indagini della Procura di Ancona ai vertici della Banca avrebbe operato un’associazione per delinquere e il reato associativo è ipotizzato a carico degli ex presidenti Lauro Costa e Michele Ambrosini, dell’ex vice presidente Tonino Perini, dell’ex direttore generale Massimo Bianconi, e altri ex amministratori e dirigenti di BM e Medioleasing.
La gestione della banca avrebbe favorito alcuni imprenditori o gruppi imprenditoriali “amici” nell’erogazione di finanziamenti per centinaia di milioni di euro. Infatti secondo le indagini, gli ammnistratori avrebbero concesso crediti, mutui e fidejussioni, fra gli altri ai gruppi edili Lanari e Casale, sapendo che “i crediti non sarebbero stati, interamente o in parte, riscossi alle scadenze”.
Pertanto la procura ipotizza che le imprese “beneficiate” avrebbero conseguito un “ingiusto profitto” per centinaia di milioni di euro e al contempo la Banca Marche ha accumulato un miliardo di perdite.
Redazione