Uccise tre passanti, vent’anni a Kabobo

Adam Kabobo (screenshot youtube)
Adam Kabobo (screenshot youtube)

Adam Kabobo, il giovane ghanese che l’11 maggio 2013 ha ucciso a picconate tre passanti nel quartiere Niguarda di Milano, è stato condannato oggi a vent’anni di carcere più altri tre di casa di cura da scontare alla fine della detenzione, dal gup del tribunale di Milano, Manuela Scudieri. La pena è stata ridotta di un terzo ‘grazie’ alla scelta del rito abbreviato e alla concessione della seminfermità mentale al momento dell’aggressione.

Accolte così le richieste del pm Isidoro Palma, che però aveva chiesto ulteriori sei anni da passare in una casa di cura. La difesa di Kabobo puntava invece sulla totale infermità mentale e quindi sull’assoluzione dell’imputato. Al termine della sentenza, è arrivato il commento di Andrea Masini, figlio di una delle vittime della furia omicida di Kabobo: “In qualsiasi altro Paese, come negli Stati Uniti, Kabobo sarebbe stato condannato alla pena di morte o all’ergastolo”.

Masini ha aggiunto di non avercela “con il giudice che era obbligato a pronunciare questa sentenza, visto il riconoscimento della seminfermità mentale e il rito abbreviato”, ma “con lo Stato italiano che fa entrare i clandestini e non li segue”. Nella sua requisitoria, il pm aveva sostenuto che Kabobo soffre di schizofrenia paranoide, come sostenuto nella perizia psichiatrica depositata lo scorso ottobre, ma che la capacità di intendere al momento dei fatti “non era totalmente assente”, mentre quella di volere era “sufficientemente conservata”.

Redazione online