Gigolò per caso di John Turturro rappresenta una delle rare occasioni in cui Woody Allen recita nella pellicola di un altro regista. Ma vista la perfetta resa dei tempi comici e delle giuste pause per donare respiro ai sentimenti dei singoli protagonisti, c’è da dire che la coppia Turturro-Allen funziona benissimo.
I due interpretano Fioravante (John Turturro) e Murray (Woody Allen), due amici per la pelle in condizioni economiche precarie, che per sbarcare il lunario decidono di cimentarsi con il mestiere più antico del mondo. L’uno nei panni di un gigolò, l’altro nel ruolo di manager, daranno una svolta alla loro misera esistenza e intavoleranno una serie di legami affettivi insperati. Con il nome d’arte “Virgil”, Fioravante si destreggerà tra un ménage a trois con due avvenenti signore alla ricerca di emozioni forti (Sharon Stone e Sofia Vergara) e gli incontri più casti con Avigal (Vanessa Paradis), vedova di un rispettato rabbino, rimasta sola con i suoi sei figli, i ricordi di una vita vissuta nel mondo chiuso della comunità chassidica e un disperato bisogno di scoprire cose nuove. Mentre Fioravante verrà messo in crisi dai sentimenti che quest’ultima susciterà in lui, ignaro della gelosia di Dovi (Liev Schreiber), un poliziotto innamorato di lei fin da quando era ragazzo, Bongo (pseudonimo di Murray) scoprirà che non è poi così facile essere un protettore…
E quello che salta subito agli occhi in questa commedia è che tutti i personaggi (Fioravante, Murray, Avigal, la dottoressa Parker, Dovi e Selima) hanno il desiderio di entrare in contatto con gli altri. Sarà poi la bizzarra partnership tra Murray e Fioravante ad avere delle conseguenze su ognuno di loro che finiranno inevitabilmente per influenzarli: i figli di Murray e di Avigal inizieranno a socializzare; i desideri di Avigal e della dottoressa Parker verranno esauditi; la semplice voglia di divertimento di Selima verrà soddisfatta; Dovi riuscirà ad esprimere il suo amore per Avigal e persino Fioravante imparerà a seguire il suo cuore.
Mai volgare, il film spicca per ironia e tenerezza, mostrando il lato leggero del sesso e quello più complicato dei sentimenti umani. E laddove le difficoltà esistenziali vengono evidenziate, senza strafare, ci pensano brillanti i dialoghi di Woody Allen a stemperare il tutto e a donare il perfetto equilibrio a una pellicola che strizza l’occhio a quel mondo tanto caro caro ai fratelli Coen.
Silvia Casini