
Nella parte est dell’Ucraina la situazione sembra precipitare e mentre è in atto l’operazione antiterrorismo dell’esercito ucraino si appende che le rivolte si sono estese in altre località dove si sono registrate nuove occupazioni di edifici governativi.
EST UCRAINA – Intanto come riferisce l’inviata di Rainews, Lucia Goracci a Sloviansk, la situazione sembra sotto controllo anche se il clima è molto teso con la presenza di blindati dei militari ucraini in città e una popolazione ostile.
Infatti, a Kramatorsk sono stati visti circolare dei blindati con la bandiera russa che provenivano dalla vicina Sloviansk. Il ministero ucraino della difesa ha ammesso in giornata che sei blindati di una colonna militare di Kiev sono caduti nelle mani di attivisti filorussi, definiti “gruppi russi di sabotatori-terroristi”, dopo che un gruppo di abitanti locali li avevano fermati.
Intanto, si apprende dal vicepremier ucraino Vitali Iarema, che il ministro della Difesa ucraino Mikhailo Koval si è recato oggi nella parte orientale del paese e che “farà un rapporto su ciò che accade nella regione”.
Infine, tra le utlime notizie, aleggia il mistero del rapimento di un ufficiale ucraino dell’intelligence e del suo autista. La notizia diramata da alcuni quotidiani locali però non è ancora stata confermata e si rivela necessario ponderare questo tipo di notizie in quanto, sottolineano gli osservatori, la situazione nell’est del paese è sull’orlo di una vera e propria guerra civile.
RELAZIONI DIPLOMATICHE– Tensione ai massimi livelli anche sul piano internazionale. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha reso noto che al termine del Consiglio transatlantico sono state “prese nuove misure per rispondere alla crisi ucraina, spiegando che saranno rafforzati i “dispiegamenti via terra, aria e mare”.
Tutte le speranze sembrano riposte sulla riunione quadrilaterale che si terrà domani a Ginvera con le delegazioni dell’Unione Europea, Ucraina, Usa e della Russia.
Tuttavia, come sottolineano alcuni osservatori, non si sa se le trattative potranno mettere tregua al clima di guerra. Infatti, non è detto che la Russia accetti le proposte avanzate dall’Ucraina e vice versa che l’Ucraina accetti quelle russe.
Tra le richieste che saranno avanzate domani: l’Ucraina ribadirà la richiesta del ritiro delle truppe russe dalla Crimea e dal confine ucraino, nonché la revoca dell’autorizzazione del Senato russo all’uso dell’esercito in Ucraina. A queste, il premier Arseni Iatseniuk ha aggiunto il ritiro immediato dei gruppi di intelligence e sabotaggio russi e che la Russia condanni i manifestanti e chiedere loro di liberare gli edifici amministrativi occupati.
La Russia invece, insiste su una riforma costituzionale che garantisca la federalizzazione del Paese e tuteli i diritti delle minoranze, tra cui quelli linguistici. Inoltre, come riporta l’Ansa, è possibile che la Russia miri anche ad una neutralità dell’Ucraina, per evitare che aderisca alla Nato.
La stessa cancelliera tedesca, Angela Merkel, che questa mattina ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin, auspica che sia confermanto l’incontro di domani: “Speriamo che il vertice abbia luogo e che sia la premessa perché vi siano possibilmente nuovi incontri. Il colloquio di domani potrebbe essere un primo passo per ripristinare una situazione di calma in Ucraina”, ha detto Merkel.
Redazione
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