
Il Tribunale di Brescia ha disposto la scarcerazione di 7 dei 24 secessionisti veneti arrestati il 2 aprile scorso ed ha inoltre concesso i domiciliari ad altri cinque. Fra coloro che sono tornati in libertà, l’ex parlamentare Franco Rocchetta e il leader dei Forconi, Lucio Chiavegato.
Secondo fonti legali, i giudici hanno ritenuto che sia venuta meno la gravità degli indizi per l’associazione finalizzata al terrorismo, e l’accusa più grave ora è la costruzione del Tanko, che è avvenuta nel Padovano. E’ per questo motivo che la competenza territoriale per il caso dei 24 secessionisti è stata spostata a Padova, sempre per decisione del Riesame.
Il governatore del veneto Luca Zaia ha commentato cautamente le novità, dicendo: “Giudichiamo la scarcerazione come un ottimo segnale, con l’auspicio che tutta la vicenda giudiziaria si risolva in modo positivo e soprattutto in tempi rapidissimi. Si sta confermando quanto in tanti avevamo sottolineato circa la forza spropositata utilizzata in questa vicenda. Un trattamento e un’attenzione che vengono dedicate soltanto ai peggiori delinquenti. Speriamo ora che torni il sereno in queste famiglie”.
Molto meno diplomatico il segretario della Lega, Matteo Salvini: “Da Brescia arriva una buona notizia ma resta la vergogna dei giorni di galera fatti a causa di una idea. Sono contento – ha aggiunto – perché avevamo detto che avremmo passato Pasqua in galera noi per solidarietà. Quello di oggi è solo l’inizio di un percorso in cui lo Stato dovrà alla fine scusarsi per aver fatto fare la galera a dei cittadini solo per le loro idee. Perché questo è un processo alle idee. La notizia di oggi è una buona notizia e sono contento perché noi leghisti avevamo deciso di andare in galera a Pasqua se le persone incarcerate non avessero ottenuto la libertà. Quindi la decisione del tribunale di Brescia oggi per noi è una bella notizia”.
Erminio Boso, leader degli indipendentisti della Lega Nord, ci va giù ancora più pesante: “Da Brescia arriva una buona notizia ma resta la vergogna dei giorni di galera fatti a causa di una idea: erano state arrestate 24 persone che non dovevano essere toccate, oggi hanno solo liberato degli innocenti. Quando uno Stato non rispetta e ha paura dei suoi cittadini, i cittadini devono avere paura di quello Stato e allora non gli resta che scappare. Ma noi oggi dove scappiamo? In una Europa dove domina il pensiero unico della sinistra che metterebbe in galera o in ospedale psichiatrico tutti quelli che non si adeguano? Forse a questo punto ci resta solo la possibilità di andare in Russia a chiedere che Putin ci garantisca lui la libertà…”.
Redazione