Casalesi: arrestati diversi affiliati, tra cui poliziotti di Montecitorio e Palazzo Chigi

Volante polizia

Un blitz contro presunti affiliati al clan dei Casalesi è stato messo a segno dalle squadre mobili di Caserta e Firenze su ordine del gip di Napoli e richiesta della Dda di Napoli, nell’ambito di un’inchiesta su infiltrazioni della camorra in Toscana. Diciotto persone sono state arrestate con l’accusa di affiliazione camorristica alle famiglie Schiavone, Iovine e Russo, appartenenti appunto al clan dei casalesi. La notizia clamorosa è che tra gli arrestati ci sono anche due agenti di polizia che prestavano servizio uno alla Camera dei Deputati e l’altro a Palazzo Chigi, la sede della presidenza del Consiglio dei Ministri, e che sono accusati di violazione del segreto istruttorio.

Dei diciotto arrestati, quattordici sono stati trasferiti in carcere mentre gli altri quattro sono stati posti agli arresti domiciliari. Non si conoscono ancora le identità dei due agenti di polizia, si sa solo che uno era in servizio presso l’Ispettorato di polizia di Montecitorio ed è accusato di aver utilizzato a favore della camorra il Ced, la banca dati della Camera, per ottenere informazioni riservate su indagini e precedenti penali riguardanti specifiche persone. L’altro agente, invece, lavorava presso l’Ufficio tecnico-logistico gestionale terzo settore sanitario della Presidenza del Consiglio, secondo le accuse sarebbe stato “in stretto contatto con affiliati di spicco del clan dei casalesi operanti nel casertano e in Toscana” e avrebbe inviato loro informazioni riservate, coperte da segreto istruttorio, relative a intercettazioni telefoniche ed ambientali che li riguardavano. L’agente in servizio a Palazzo Chigi avrebbe anche fornito informazioni segrete a politici, imprenditori e alte cariche di apparati pubblici. Ai due poliziotti viene contestato l’utilizzo indebito a favore dei casalesi della banca dati della Camera e di aver riferito notizie riservate, acquisite a Palazzo Chigi, con particolare riferimento a intercettazioni telefoniche e ambientali nei confronti di camorristi della famiglie Schiavone e Russo. I due agenti sono stati posti agli arresti domiciliari.

Stando quanto riferisce l’agenzia Ansa, le indagini sulla violazione del segreto istruttorio e sulle attività dei due agenti di Polizia arrestati potrebbero ricollegarsi alla vicenda degli appalti dell’Expo, in cui è vede coinvolto anche l’ex ministro Claudio Scajola, oggi interrogato dai magistrati nel carcere di Regiona Coeli.

Gli altri arrestati sono accusati di minacce ed estorsioni ai danni di imprenditori e della gestione di un traffico di cocaina in Toscana. Alcuni sono poi accusati anche di una rapina compiuta a Pontedera nel giugno del 2012 contro un furgone portavalori della Securpol, quando rimase gravemente ferito un testimone che cercò di inseguire i rapinatori. Nel complesso, i reati contestati vanno, a vario titolo, dall’associazione mafiosa, al concorso esterno in associazione mafiosa, alla detenzione di armi, estorsione, traffico e spaccio di stupefacenti.

Redazione