Europee: avanza il Gue di Tsipras, bene il Ppe. Euroscetticismo trionfa solo in Gb

Dibattito tra candidati alla Commissione Europea per elezioni di maggio 2014 (JOHN THYS/AFP/Getty Images)
Dibattito tra candidati alla Commissione Europea per elezioni di maggio 2014 (JOHN THYS/AFP/Getty Images)

E’ l’astensionismo il vero vincitore dei primi due giorni di elezioni europee; infatti, l’affluenza ha sfiorato il 60% degli aventi diritto soltanto in Irlanda, mentre il picco minimo si è raggiunto in Repubblica Ceca, dove i seggi sono stati aperti ieri e oggi fino a mezzogiorno, e a votare è andato appena il 20% degli aventi diritto. Sono ancora in corso le operazioni di voto in Slovacchia, Malta, Lettonia e nei dipartimenti francesi d’Oltremare, mentre domani completano il quadro l’Italia e gli altri Paesi più importanti.

In Gran Bretagna, dove si è votato anche per le amministrative, non sono stati comunicati ancora i voti per le Europee, ma l’Ukip, il partito indipendentista ed euroscettico, è andato molto bene anche nel voto locale e si pensa possa sfondare in quello per l’Europarlamento. Delusione, invece, per gli euroscettici olandesi, con il Freedom Party di Geert Wilders dato appena sopra il 12% dagli exit poll. Molto bene il Cda (area Ppe), primo partito con il 15-16%, seguito da due formazioni che aderiscono all’Alde, il D66 e il VVD. Debacle del Pvda, aderente al Pse, che viene scavalcato – almeno stando a queste prime proiezioni – dall’SP, che invece fa riferimento al Gue di Alexis Tsipras e che conquista il 10% dei consensi.

Addirittura meglio va al Sinn Fein in Irlanda; il partito di Gerry Adams – aderente al Gue – è dato dagli exit-poll al 17%, con la possibilità di conquistare non uno, ma ben due storici seggi. Malissimo il Labour Party al governo, con appena il 6%, mentre la prima posizione è contesa da Fine Gael, membro del Partito Popolare Europeo e partito di governo, e Fianna Fail, principale partito d’opposizione aderente all’Alde. Infine, in Repubblica Ceca, i primi exit poll, pubblicati dal quotidiano Mlada fronta Dnes, danno avanti Tradizione, Responsabilità, Prosperità 09, nato da una scissione interna ai cristiano-democratici e aderente al Ppe, con il 18% dei consensi, seguito dal Partito Social Democratico Ceco, area Pse, con mezzo punto percentuale in meno, e dal movimento euroscettico Ano di Andrej Babis. I comunisti, aderenti alla sinistra europea, sono all’11%, mentre entreranno all’Europarlamento anche KDU-ČSL, storica formazione cristiano-democratica (Ppe), e ODS, Partito Democratico Civico, aderente al gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei, ma in crollo verticale rispetto alle ultime elezioni.

Il Gue-Ngl, che aveva conquistato 34 seggi alle ultime europee, potrebbe riuscire nell’obiettivo di raddoppiarli e i primi dati sembrano andare in questo senso, mentre il Ppe potrebbe confermarsi prima forza al Parlamento Europeo, con un vantaggio molto più ampio sul Pse. Finora contenuto il previsto boom degli euroscettici.

Redazione online