Strage di Santhià: ieri i funerali delle vittime. Spunta nuova pista nelle indagini

 

Piazza Cavour a Vercelli (Getty Images)
Piazza Cavour a Vercelli (Getty Images)
Vercelli Cavour (getty Images)
Vercelli Cavour (getty Images)

Ieri Santhià si è fermata, nel giorno dei funerali delle tre vittime della strage di Santhià, le indagini sono andate avanti e hanno preso una nuova pista.

L’assassino, Lorenzo Manavella, potrebbe non aver sterminato la sua famiglia da solo. Qualcuno potrebbe averlo aiutato a compiere la mattanza. E, ancora più tremendo, il ragazzo potrebbe aver torturato i suoi parenti. In casa, nella villetta bifamiliare dove si è consumata la strage, c’era infatti una cassaforte. Dentro c’erano diverse migliaia di euro. Lorenzo lo sapeva, ma quando è scappato, in treno fino a Venezia, aveva in tasca solo quei 300 euro. Non è riuscita ad aprirla. Vista la crudeltà con cui ha ucciso i suoi nonni, gli inquirenti non escludono quindi che possa averli torturati fino alla morte, nella vana speranza di farsi dire la combinazione. In particolare, Tullio Manavella, 85 anni, ex direttore delle poste, colpito in volta prima da una caraffa, poi con il cassetto di una credenza, e finito a calci. La prima a cadere sotto la furia di Lorenzo è stata però la zia, Patrizia Manavella, 56 anni, impiegata in banca. “Era sul divano: non mi ha sentito arrivare. L’ho colpita più volte con un coltello mentre lei chiedeva aiuto. Poi l’ho spostata sul letto e coperta con un lenzuolo”.

 

Il racconto di Manavella prosegue con lui che esce per andare a comprare la droga – racconta l’edizione di Torino del quotidiano Repubblica. E’ la sera a cavallo tra il 15 e il 16 maggio. Il ragazzo dice di aver agito quando era già sotto gli effetti della cocaina e del crack. Ma ancora non gli bastava, così è uscito per tornare a rifornirsi. “Avevo bisogno di prenderne ancora. Tornando, mi sono però accorto di aver chiuso la porta lasciando le chiavi nella toppa: per entrare ho quindi appoggiato una scala alla finestra del piano di sopra e strappato la zanzariera”. Appena messo piede in casa si sarebbe accanito nei confronti del nonno. “Gli ho dato dei calci perché rantolava e io non volevo sentirlo rantolare”. A quel punto rimaneva solo la nonna Pina Bono, 78 anni, invalida. Lorenzo le ha piantato un coltello nella tempia con una tale forza che è rimasto incastrato. Quanto tempo sia passato fra un omicidio e l’altro è ancora da chiarire. Lui racconta che tutto sarebbe avvenuto fra il suo rientro a casa, alle 22.30 circa di giovedì 15 maggio, e le 4 del mattino seguente.

Foto della villetta strage
Foto della villetta strage

““Un gesto di follia” – prosegue repubblica.it.  Così l’ha definito l’arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo che ieri ha celebrato i funerali. Un ultimo saluto a cui ha partecipato tutta la comunità, in cui era stato proclamato il lutto cittadino. Più di mille persone. A seguire le tre bare di legno chiaro, differenti tra loro solo per le rose di diverso colore, Gianluca Manavella, figlio e fratello delle vittime, ma anche padre del loro assassino. Abito nero, occhiali da sole. Donatella Marletto, madre di Lorenzo, gli tocca una spalla per fargli sentire che è arrivata.
Per tutta la funzione fissa le foto nella cornice argentata poggiate sulle bare di Pina, Patrizia e Tullio Manavella. Bare disposte come se per l’ultima volta quei genitori cercassero ancora di proteggere la loro figlia. Scuote la testa. Ogni tanto la moglie si poggia sulla sua spalla, per consolarlo. Le lacrime arrivano solo dopo. Solo quando il vescovo chiede di pregare per Lorenzo. “Perché il Signore lo aiuti a ricominciare la vita e ad assumersi le colpe di quel gesto di follia che ha compiuto”. Ma soprattutto chiede di aiutare quel giovane a capire la strada per perdonare se stesso. Invito che fa anche alla madre di Lorenzo. A lei chiede
di prendersi cura di quel figlio, di aiutarlo a capire il suo errore. La prossima settimana il vescovo andrà a trovarlo in carcere. Come farà anche Luca che attende delle spiegazioni da quel figlio che sotto effetto di stupefacenti ha ucciso senza motivo, i suoi nonni e sua zia.

 

Redazione online