
Grande impresa ieri al Giro d’Italia con protagonista l’italiano Fabio Aru da Villacidro, Sardegna. Nelle montagne che furono terreno di conquista di Marco Pantani, il corridore dell’Astana ha centrato una vittoria memorabile. Ecco le sue parole: ”Che cosa cambia questa vittoria su una salita che è nella storia del Giro? Non cambia assolutamente nulla. Ho ancora tutto da dimostrare – riporta La Gazzetta dello Sport -. Non mi sento un leader. Non è che non creda nei miei mezzi, ma mi piace stare con i piedi a terra. È già un’emozione correre con Quintana e Uran. Provo un brivido quando riesco a rimanere con loro in salita. Quando, poi, a tre chilometri dal traguardo, sono andato via e poi sono rimasto solo, ero incredulo. È una vittoria preparata da anni. Ho sempre cercato di fare la vita del corridore senza sgarrare mai. Da novembre penso a questo Giro. Ho corso poco – solo 13 giorni di gara prima del via – ma non ho perso un giorno. Che cosa ho provato quando ha staccato Uran e mi sono trovato solo in testa? Sensazioni che non riesco a spiegare. Come chi cerca di realizzare un sogno per cui ha tanto lavorato e all’improvviso si accorge che sta uscendo dal sogno per entrare nella realtà”.
Redazione online