
E’ il Ppe il primo partito per rappresentanti al Parlamento Europeo; mentre lo spoglio è ancora in corso in molti Paesi dell’Ue, infatti, i popolari vengono dati oltre i 200 seggi. Secondo le stime fatte dal portale ElectionNight2014, avrebbero 212 rappresentanti all’Europarlamento, contro i 186 dell’Alleanza dei Socialisti e Democratici (ex Pse), nella quale dovrebbe avere un ruolo fondamentale il Partito Democratico italiano, uscito nettamente vincitore dalle urne nel nostro Paese.
Terza forza sembra confermarsi l’Alde con 70 seggi, seguita da Verdi, Conservatori e Riformisti Europei e Sinistra Europea. Gli euroscettici di destra del gruppo Europa per la libertà e la democrazia ottengono 36 seggi, appena cinque in più rispetto al passato, anche se pesa l’incognita di una settantina di eurodeputati non iscritti ad alcun gruppo.
In Austria, il Partito Popolare è dato al 27,3%, seguito dal Partito Socialista a 3 punti e mezzo di distanza; sotto il 20% l’euroscettico Fpo. I popolari avanzano in Bulgaria, dove ottengono il 30% ma dove ha votato appena un avente diritto su tre. In Croazia invece avanza la coalizione formata da Unione Democratica Croata e Partito dei Diritti Ante Starcevic (estrema destra e aderente al gruppo Conservatori e Riformisti Europei).
A Cipro, dove i risultati sono definitivi, i popolari del Raggruppamento Democratico si sono imposti sul Partito Progressista dei Lavoratori, aderente alla Sinistra Europea. E’ Ano2011, aderente all’Alde, a essere in testa in Repubblica Ceca, mentre in Danimarca il Partito Popolare (area Efd) è in testa con il 26,6%. Testa a testa tra due partiti aderenti all’Alde in Estonia, mentre il Partito della Coalizione Nazionale si conferma in Finlandia. Infine, in Spagna, dove i Popolari scavalcano i Socialisti, c’è da annotare l’8% dei consensi conquistato da Podemos, movimento popolare nato dalle rivolte degli Indignados: entreranno a occupare 5 seggi nell’Europarlamento.
Giuseppe Gabriele Mastroleo