M5S, Grillo insiste su Farage. Dalla base, aperture ai Verdi

Beppe Grillo (Getty Images)
Beppe Grillo (Getty Images)

Beppe Grillo insiste sull’alleanza all’Europarlamento con l’Ukip e lo fa anche in mattinata postando il celebre discorso di Nigel Farage del novembre 2011, nel quale il leader britannico si scagliava contro “i burocrati europei” e li accusava: “Nessuno di voi è stato eletto; nessuno di voi ha una qualunque legittimazione democratica per i ruoli che avete svolto in questa crisi”. Farage aveva concluso il suo discorso con un riferimento alla situazione italiana e un duro affondo a Van Rompuy: “Cosa, in nome di Dio, le dà il diritto di dire una cosa simile al popolo italiano?”.

Dalla parte di Grillo, all’interno del Movimento 5 Stelle, si schiera Alessandro Di Battista, sottolineando: “Persone che fino a ieri il nome di Farage non l’avevano mai sentito oggi lo descrivono come Pol Pot”. Nessuna divergenza, secondo il deputato, sul tema immigrazione: “Se vuoi regolare i flussi in base alle esigenze e alle possibilità che offre un territorio e alla reale capacità economica e strutturale di accoglienza ti danno dello xenofobo, magari proprio a te che combatti da mesi in Commissione Affari Esteri (contro la cosiddetta ‘sinistra’ tra l’altro) per alzare i fondi da destinare alla cooperazione internazionale”.

Ma nel Movimento 5 Stelle in molti sottolineano le proprie diffidenze, come Daniela Aiuto, neoeletta all’Europarlamento, che a “Repubblica” spiega: “Se sui temi non c’è condivisione, non può esserci alcun affiancamento con l’Ukip”. Un’altra neoeletta, Tiziana Beghin, rilancia invece la proposta che più di tutte viene sondata in Rete in queste ore: “Noi siamo molto affini ai Verdi per quanto riguarda il nostro approccio ai temi di ecosostenibilità”. L’alleanza coi Verdi è un’ipotesi che piace alla base e che trova uno “sponsor” nel “Fatto Quotidiano” e in Marco Travaglio, che in un editoriale dal titolo “Il Grillotalpa” evidenzia “moltissimi punti in comune con i Verdi, sia per le politiche ambientali ed energetiche, sia per un’Europa intesa come comunità dei cittadini e non come casta delle lobby finanziarie”.

Secondo Travaglio, “il posto giusto per i 5S è accanto agli ambientalisti, che potrebbero rivelarsi molto utili nelle battaglie contro le mille Ilva (ben appoggiate da destra e sinistra) e contro quel mostro che è il Tav Torino-Lione”. Ieri il quotidiano di Padellaro aveva anche pubblicato un’intervista al co-presidente del Partito Verde europeo Monica Frassoni, la quale smentisce la totale chiusura avanzata dall’eurodeputato ecologista Jan Philipp Albrecht e apre a un accordo: “Se ci fosse una chiamata del Movimento 5 Stelle di sicuro una delegazione dei Verdi parteciperebbe all’incontro. Al contrario, se un gruppo di Farage o che aderisce a Le Pen chiedesse la stessa cosa, sarebbe senz’altro più problematico”.

Il leader Grillo però non ci sta a queste spinte all’alleanza con i Verdi che arrivano da più parti e in un post intitolato “5 Stelle state buoni: così parla la Frassoni” rilancia dichiarazioni fatte dalla leader ambientalista in campagna elettorale, del tipo: “C’è un problema di assenza di soluzioni, non mi sembra che finora il MoVimento 5 Stelle abbia portato ad alcun contributo particolare nella soluzione di alcuna questione”. L’esponente dei Verdi Europei ribatte che “sono dichiarazioni che ho fatto prima delle elezioni”, che la pensa “allo stesso modo”, ma si dimostra comunque aperta e pronta a discuterne: “Vediamo da che parte vogliono stare loro. Nel momento in cui ci fosse un contatto, siamo persone educate e si parlerebbe, non c’è nessun problema”.

Redazione online