
Si è svolto sabato sera, con partenza dallo stadio Helvia Recina di Macerata, il 36esimo pellegrinaggio Macerata-Loreto, tradizionale appuntamento di inizio estate e uno dei più importanti momenti promossi da Comunione e Liberazione in collaborazione con movimenti ecclesiali, parrocchie e gruppi. Decine di migliaia – oltre centomila per gli organizzatori – le persone che hanno affrontato i 27 chilometri, nel corso della notte, subito dopo la funzione liturgica.
Ai pellegrini è arrivato il saluto di Papa Francesco: “Sono felice che il vostro pellegrinaggio si svolga proprio nella notte che precede la Pentecoste, e l’incontro di preghiera che si terrà domani in Vaticano per invocare il dono della pace in Terra Santa, nel Medio Oriente e in tutto il mondo”. Proprio la presenza, in futuro, del Pontefice, è uno degli obiettivi dichiarati del vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica e fondatore del pellegrinaggio, Giancarlo Vecerrica.
Ha spiegato mons. Vecerrica in un’intervista al settimanale “Tempi”, nella versione online: “La telefonata è il segno della sua vicinanza. Ho capito che ci tiene davvero a noi e a questo gesto. Nel 1993, dopo averci provato a lungo, sono riuscito a portare al pellegrinaggio Giovanni Paolo II. Per una cosa del genere bisogna passare per il vescovo di Macerata, ma conto che riusciremo a portare anche papa Francesco nei prossimi anni”.
“La cosa che mi ha colpito di più è il silenzio e il raccoglimento con cui la gente ha affrontato il cammino” – ha spiegato ancora il vescovo – “Non c’è mai stata confusione, nonostante ci fossero persone di tutte le età e diverse tra loro. Non solo, c’erano tantissimi giovani che mi hanno confessato di essere lontani dalla Chiesa. Eppure sono venuti e tutti eravamo uniti”.
Giuseppe Gabriele Mastroleo