
Si sono concluse le elezioni degli attivisti “iscritti certificati” chiamati a scegliere in che gruppo dovranno iscriversi all’interno del Parlamento Europeo, i 17 eurodeputati eletti lo scorso 25 maggio. Poco meno di 30mila coloro che hanno partecipato alla consultazione, su un totale di circa 80mila utenti “iscritti certificati”; la scelta vincente è stata quella del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia di Nigel Farage, con oltre 23mila utenti, mentre a votare per la scelta di non iscriversi a nessun gruppo sono stati 3.500 utenti e meno di 3mila hanno optato per il gruppo Conservatori e dei Riformisti Europei.
Nell’Europarlamento, dunque, il Movimento 5 Stelle andrà a rafforzare la corrente di destra conservatrice ed euroscettica. Una scelta che scontenterà molti: centinaia sono stati infatti i commenti al post di attivisti delusi dall’assenza del gruppo dei Verdi come opzione praticabile, con molte note di dissenso e diversi militanti che assicurano di non avere intenzione di sostenere più il Movimento 5 Stelle. Alcuni tra gli attivisti sottolineavano anche come opzione quella di iscriversi al gruppo della Sinistra Europea, capeggiata dal leader di Syriza, Alexis Tsipras.
Nelle scorse settimane, sembrava molto probabile l’adesione al gruppo Europa della Libertà e della Democrazia di Nigel Farage, che nella scorsa legislatura era copresieduto dal leghista Francesco Speroni e contava al suo interno formazioni di ispirazione conservatrice, alcune delle quali hanno fatto anche parte dei governi di centrodestra nei loro Paesi di provenienza.
L’altra scelta, il gruppo Conservatori e dei Riformisti Europei, rappresenta una corrente “euroscettica” composta da fuoriusciti del Partito Popolare Europeo e di quello che era il gruppo Unione per l’Europa delle nazioni. Nella scorsa legislatura, i principali partiti che ne facevano parte erano il Partito Conservatore britannico, Diritto e Giustizia, fondato dai gemelli polacchi Kaczyński, e il ceco Partito Democratico Civico.
Redazione online