Caso Yara, senatore M5S “sfiducia” il ministro Alfano

Angelino Alfano (Getty Images)
Angelino Alfano (Getty Images)

Gli annunci del ministro degli Interni, Angelino Alfano, rispetto al caso Yara Gambirasio e al fermo di Massimo Bossetti, hanno provocato la reazione non solo della magistratura, con il procuratore di Bergamo, Francesco Dettori, che ha ribadito l’intenzione “della Procura mantenere il massimo riserbo. Questo anche a tutela dell’indagato in relazione al quale, secondo la Costituzione, esiste la presunzione di innocenza”, ma anche del Movimento 5 Stelle, che attraverso il senatore Lello Ciampolillo ha attaccato in maniera decisa il leader di Ncd.

Il pentastellato parla di “una nuova ‘impresa’ del nostro brillante Ministro dell’interno, Angelino Alfano, che dopo il caso Shalabayeva, riconquista gli onori della cronaca per una clamorosa ‘svista’ istituzionale”. “Il giovane ex rampollo di Berlusconi, difatti, pur di millantare meriti di certo non propri, ha rivelato notizie riservate in merito alla svolta investigativa nel drammatico omidio della povera Yara” – ha aggiunto il senatore a 5 Stelle – “Alfano con il suo tweet, come denunciato dal Procuratore della Repubblica di Bergamo, ha messo a rischio tutto l’impprtante lavoro svolto da magistrati e forze dell’ordine in anni e anni di pazienti riscontri”.

Dice ancora Ciampolillo: “La sconcertante ansia di visibilità di Alfano costituisce un’ulteriore indecorosa pagina di inadeguatezza di un personaggio politico che, ormai, non può che rassegnare le dimissioni o, in alternativa, essere sfiduciato e mandato a casa”. In conclusione, si spiega che “il M5S aveva già richiesto le dimissioni di Alfano con una mozione di sfiducia. Oggi i cittadini hanno conferma della bontà di quella iniziativa e della assoluta incapacità di questa maggioranza di governo”.

Redazione online