Marchionne agli operai in sciopero: “Non è l’immagine dell’Italia che vorremmo portare nel mondo”

Sergio Marchionne (Getty Images)
Sergio Marchionne (Getty Images)

In un messaggio indirizzato a “tutte le persone di Fca in Italia”, l’amministratore delegato Sergio Marchionne ha richiamato l’attenzione su episodi recenti “dovuti al comportamento di un’esigua minoranza, che hanno causato perdite produttive in un momento così delicato” e che “non possono essere presi con leggerezza”. Il riferimento dell’ad di Fca è in particolare a un recente sciopero alla Maserati di Grugliasco, che avrebbe coinvolto appena l’11% del personale dell’azienda, circa duecento operai su oltre duemila.

“Quello che è successo pochi giorni fa ha certamente cancellato opportunità preziose per sfruttare alcuni picchi di domanda” – ha sostenuto Marchionne – “Ma, cosa ben più grave, ha inferto un duro colpo al nostro e al vostro lavoro. Non ha offerto dell’Italia l’immagine che vorremmo portare nel mondo, quella di un Paese serio e di grande valore. Si è sprecata un’occasione per mostrare le capacità e le qualità dei lavoratori italiani”.

A rispondere alle parole di Marchionne, sono alcuni sindacati definiti “del Sì”, quelli che in questi anni hanno accettato molti dei compromessi proposti da Fiat; “La reazione di Marchionne è eccessiva e sbagliata. Si rischia di mettere in discussione quattro anni di relazioni sindacali basate sul principio della partecipazione e degli accordi sottoscritti”, ha spiegato ad esempio il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella”. Il leader sindacale ha anche chiamato in causa le recenti polemiche sull’aumento salariale, spiegando: “La Fiat si deve rendere conto che i lavoratori che si sono assunti la responsabilità di riorganizzare il gruppo devono essere trattati con dignità e devono poter avere un buon contratto. Altrimenti si aprirebbe uno scenario completamente nuovo”.

La scorsa settimana era stata ritenuta irricevibile la proposta dell’azienda di un aumento lordo mensile una tantum di quindici euro, a fronte dei trenta euro richiesti dai rappresentanti dei lavoratori. Lo aveva spiegato il segretario nazionale Fismic, Roberto Di Maulo: “Le distanze sono troppo ampie, abbiamo interrotto l’incontro. Non c’è una data per rivederci”. La Fismic Piemonte aveva poi fatto un piccolo dietrofront, non aderendo alla scelta di blocco degli straordinari sancita dalle segreterie nazionali, motivata così: “Non sono iniziative come questa che aiutano a superare i problemi ancora aperti nella trattativa sul contratto. La distanza tra la proposta Fiat e quella sindacale non è enorme. Basterebbe un piccolo sforzo da entrambe le parti per trovare una soluzione dignitosa”.

Redazione online