
Notizie preoccupanti da Confindustria. L’associazione degli industriali italiani taglia le stime del Pil per il 2014 e lancia l’allarme sulla mancanza di lavoro nel nostro Paese. Secondo il Centro Studi di Confindustria il Pil quest’anno crescerà solo dello 0,2%, tagliando così le previsioni dello scorso dicembre che indicavano una crescita dello 0,7%. La stima del governo nel Documento di economia e finanza, invece, è del +0,8%. Nel 2015, prevede il Centro Studi, il Pil crescerà dell’1%, anche in questo caso la stima è tagliata dall’iniziale +1,2%.
L’allarme più grave riguarda però il mercato del lavoro, che rimane debole e non mostra segni di ripresa. Sono 7,7 milioni le persone a cui manca il lavoro, totalmente o parzialmente, denuncia il Csc, e durante la crisi economica sono un milione le persone che hanno perso il lavoro, un numero “che quasi raddoppia in termini di Ula”, il dato statistico della unità di lavoro, precisa il Centro Studi. “L’occupazione misurata con le unità di lavoro cade dello 0,6% nel 2014 e sale dello 0,4% nel 2015”, aggiunge. Il Csc prevede che il tasso di disoccupazione salirà al 12,6% nel 2014 e calerà nel 2015, ma solo fino al 12,5%.
“E’ necessaria una scossa politica molto forte per riportare l’Italia su un più alto sentiero di sviluppo”, avverte Confindustria. Gli economisti di Confindustria affermano poi che “non appare necessaria né opportuna alcuna manovra correttiva“. Per ridurre il debito pubblico, sostengono, la strada maestra è “il rilancio della crescita”, perché “la sola austerità è controproducente“.
Redazione