Iraq: distrutti moschee e santuari nella provincia di Ninive

Soldati iracheni (Getty images)
Soldati iracheni (Getty images)

I jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) hanno reso noto sul social network di Facebook di aver distrutto le moschee e i santuari nella provincia di Niniveh, situata nel nord dell’Iraq, e quelle comprese nel capoluogo di Mosul, città in mano agli insorti.

Nel dettaglio sarebbero stati distrutti almeno quattro santuari sunniti e statue sufi ma anche sei moschee sciite.
I jihadisti hanno anche pubblicato una serie di immagini sotto al titolo “Demolizione di santuari e idoli a Niniveh” che mostrano santuari sciiti e sunniti distrutti da bulldozer, mentre le moschee sciite dagli esplosivi.

A Mosul, la minoranza cristiana aveva denunciato l’abbattimento di una statua della Madonna.
Gli stessi residenti hanno confermato la distruzione degli edifici e sostengono che i militanti hanno anche occupato le due cattedrali della città.

Si apprende dalle agenzie che l’autoproclamato “califfo” dello Stato islamico creato tra Iraq e Siria, Abu Bakr al Baghdadi, è apparso per la prima volta in un video che lo mostra in una moschea di Mosul, durante la sua predica nella preghiera comunitaria islamica.
A diffondere il video su Twitter sono stati i jihadisti.
Secondo alcune notizie diffuse ieri, il califfo sarebbe rimasto colpito ieri durante un raid aereo dell’esercito iracheno, proprio a Mosul.

Redazione

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